Una
sera d’autunno del 1987 ero uscito a cena con i colleghi della cooperativa e al
ritorno mi fermai in campagna per un controllo, perché lì avevo tutte le
attrezzature che mi servivano per lavorare. Quando arrivai vidi luccicare la
rampa dello scantinato: la luce della luna si rifletteva su quella che sembrava
essere diventata lo scivolo di una piscina. Avvicinandomi notai che avrei
potuto farci non solo il bagno, ma anche tranquillamente le immersioni. Mi misi
le mani nei capelli e ritornai a casa da mia moglie. Il giorno dopo i pompieri
si rifiutarono di intervenire in quanto non si trattava di un’abitazione.
Dovetti affittare delle pompe per mungere tutta l’acqua che si era accumulata
nell’interno. Tutto a nostre spese ovviamente. Era franato anche il pozzo di
recupero, non idoneo a contenere una simile portata di acqua piovana. Mai avevo
pensato che un allagamento da quelli parti potesse raggiungere tali dimensioni:
nello scantinato ci stavano circa cinquecento metri cubi di acqua.
Mi
recai in comune e tempestivamente inviai una lettera raccomandata a tutti i
proprietari limitrofi, invitandoli a riaprire i canali di scolo, così come
erano originariamente. Ricevetti un solo riscontro da parte di uno che scrisse
di non ricordarsi neppure dell’esistenza di quel canale. Il Sindaco di allora,
divenuto poi onorevole, mi rincuorò di non preoccuparmi che avrebbero
provveduto loro a sistemare ogni cosa. Fu la prima presa in giro perché non
mossero neppure un dito.
L’anno
successivo ci fu il terzo allagamento. Con il secondo di inizio anno
mi arrangiai da solo, essendo che fu di dimensioni ridotte. Non mi scoraggiai e
andai avanti lo stesso a costruire perché, fiducioso delle parole
dell’amministrazione comunale, confidavo nella soluzione del problema
attraverso l’intervento degli enti competenti. Ma ahimè, non avevo idea della
voragine che si stava aprendo e che con il passare degli anni avrebbe
risucchiato insieme all’acqua ogni mio sacrificio che avevo sostenuto per
realizzare la casa in campagna nella mia amata terra. Questo perché non sapevo
con quale gentaglia avevo a che fare.
M.
Certo, mica si allagava casa loro. Non a caso si dice che piove sempre sul
bagnato.
Ogni
volta mi toccava ripagare i danni e ricominciare daccapo. Mi stavano ingannando e io ci cascavo come un pollo.
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