Fui obbligato a
stipulare un’assicurazione per avere il permesso edile sulla legge Bucalossi,
la tassa che si pagava allora per ottenere la concessione edilizia, ovvero il
permesso per poter costruire. Chiesi di dividere la tassa in quattro rate e
loro si volevano tutelare. Mi rinnovarono automaticamente l’assicurazione
quando ebbi finito di pagare le quattro rate, perché non avevo dato in tempo la
disdetta.
Nei corridoi dei
colleghi muratori appresi che bisognava muoversi nel loro giro per ottenere
facilmente le licenze, altrimenti ti ostacolano come successe a me con la
storia della recinzione del primo terreno. Tutto regolare, visto che funziona
così dappertutto.
La concessione
edilizia mi fu rilasciata il 03-04-1986, sono quattro fogli. Comincio a
lavorare in economia, man mano che ho i soldi li investo nei materiali. Di
giorno lavoravo in una cooperativa idraulica, elettrica, termica e muraria,
avviata con dei paesani che ai tempi ritenevo amici. Nel pomeriggio, dopo una
pausa fugace per metter qualcosa sotto i denti, ripartivo con i lavori in
contrada Calderone e smettevo solo all’imbrunire. Ero contento perché vedevo
crescere qualcosa direttamente dalle mie mani. Anche i miei familiari
condividevano la mia gioia. Mio figlio Luca giocava tutto il giorno in
campagna. I bambini degli amici quando venivano a trovarci non volevano più
andarsene perché stavano liberi all’aperto. Il mio secondo figlio aveva solo un
anno e cominciava a muovere i suoi primi passi: si divertiva a infilarsi nelle
vasche dell’acqua. Per i primi due anni veniva il camion a scaricarci l’acqua
nella cisterna. Dopo feci il pozzo artesiano.
Con la costruzione
della casa cominciarono i primi veri sacrifici, lasciai da parte ogni svago e
mi concentrai notte e giorno soprattutto nella realizzazione del mio progetto e
man mano che prendeva forma venivo ripagato dalle rinunce che ero costretto a
sopportare per accorciare i tempi di realizzo. Ancora non sapevo che le
modifiche apportate al territorio mi avrebbero causato danni a non finire, per
cui procedevo tranquillamente nei miei fini. Nel 1987 arrivò la prima sorpresa.
Di notte.
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