domenica 11 agosto 2013

Vivere in camper


Sono più di due anni, ormai, che vivo nel mio camper, ora parcheggiato vicino all’ospedale di Udine, dove stanno anche altri Rumeni e altri stranieri con le roulotte. Nelle mie condizioni non posso muovermi molto perché il gasolio costa: è arrivato al pari della benzina. La mattina mi sveglio quasi sempre presto, perché la notte non riesco mai a dormire bene, una volta per il caldo e un’altra per tutti i pensieri che girano nella mia testa, riguardanti la mia vita, che finora non è stata per niente clemente. L’unico piacere che mi posso concedere è il caffè al bar la mattina davanti a un giornale e un panino fresco da mettermi sotto i denti all’ora di pranzo. Non ho amici qui a Udine, li ho lasciati tutti nel mio amato Salento, quindi passo le mie mattinate con gli amici su Face book e a scrivere questo Blog. Per cucinare ho la solita cucina da camper con un lavandino. Il frigo c’è, anche se piccolino, ma non lo posso usare, in quanto funziona soltanto quando è acceso il generatore, ma non posso permettermi di tenero tutto il giorno in funzione. Non posso permettermi nemmeno di farlo funzionare a gas. Perché se lo accendo non avanzo più i soldi per comprare quel poco di cibo da tenere al fresco. Per passare il tempo mi faccio di tanto in tanto una passeggiata, e dopo me ne torno al computer, aspettando che mi venga sonno. Sto dentro al camper tutta settimana, tranne il sabato, e a volte la domenica, quando vado a trovare mia madre a Cervignano. Colgo l’occasione di farmi anche una bella doccia, visto che nel camper quando faccio la doccia devo anche fare economia di acqua per tutto. I panni li porto sempre a lavare in lavanderia. A Cervignano non voglio starci con il camper perché mi fa tornare in mente il mancato aiuto da parte dell’ente comunale. I problemi però si presentano d’Inverno, quando il camper tocca temperature fino a 5 gradi sotto zero. Ho una stufetta nel camper che funziona a gas, ma non posso permettermi di tenerla sempre accesa. La accendo due ore la sera di tanto in tanto. Con una bombola mi riscaldo per 20 ore, e spendo 30 euro. Se la tenessi accesa anche solo due ore tutti i giorni a fine mese spenderei solo 90 euro per riscaldarmi, e con i 160 euro al mese che ho non posso permettermelo. Ancora una volta, o scaldo il camper o mangio! Quando non la accendo mi riscaldo tenendomi stresso una bottiglia di acqua calda, perché tiene di più il calore di una sacca. L’anno scorso una mattina trovai l’acqua congelata dentro il lavandino. Si ghiacciò anche dentro la cisterna e si ruppe la pompa. Non avevo dunque nemmeno l’acqua, tutte le tubature erano ghiacciate. Purtroppo non avevo e non ho altro posto dove andare, e devo solo stringere i denti. Questo successe quando si ruppe la stufetta. La portai a far riparare e mi presero 270 euro. Il giorno dopo però si ruppe di nuovo e spesi altre 70 euro, ma la stufa ancora non andava bene e non potevo più farla riparare, in quanto non avevo più soldi. Provai a sistemarla da solo, e mi accorsi che c’era un filo che faceva contatto. Lo isolai e così funzionò. D’estate, invece, mi si ripresenta sempre il problema inverso, in quanto il camper arriva a 40 gradi, tenendolo pure all’ombra! Mi sono comprato un tavolino e una sedia, e d’estate mi “rilasso” sotto una pianta con il computer. Giunse il periodo in cui la sauna potevo farmela nel camper, in quanto diventa un bagno turco. D’estate non posso neanche tenere le finestrelle aperte, perché mi si riempie di zanzare. L’unico sollievo che ho, quando accendo il generatore per caricare i computer, è un piccolo ventilatore. Con il generatore quest’anno ho avuto tanti problemi. Ne comprai uno nuovo quando presi il camper, e mi andò bene per un certo periodo, poi iniziò a dare problemi e lo mandai in riparazione, senza spendere nulla, in quanto era in garanzia. Mi fu sostituito, ma anche questo dopo un po’ di tempo presentò gli stessi problemi, finché si bloccò del tutto, e siccome non era più in garanzia non lo mandai in riparazione, in quando mi costava come prenderlo nuovo. Alla fine fui costretto a comprarne uno, ma la sera stessa in cui lo misi in moto iniziò a perdere benzina. Lo rimandai indietro e lo tennero quasi un mese, dopo di che me lo restituirono. Funzionò per qualche mese, ma dopo si bloccò ancora il motore. Rimandai anche questo indietro e me ne diedero uno giusto per andare avanti nel frattempo. Questo però non andava già dalla prima accensione. Infuriato gli mandai una lettera alla ditta e subito me ne diedero un altro dicendo che era nuovo, ma in realtà non lo era. Neanche questo andava bene, in quanto non dava la giusta corrente, però per il momento funzionava. Gli mandai un’altra lettera, dicendo che mi sarei tenuto entrambi i generatori finché non me ne avrebbero fornito un altro nuovo e funzionante. Ormai siamo costretti a comprare roba cinese e il 90 % è artefatta. Dopo pochissimo tempo anche questo generatore si ruppe e non conveniva ripararlo. Non mi risposero più e fui costretto a farne riparare uno dei due con poco. Ora tiro avanti ancora con quello, finché non mi lascerà a piedi anche questo. Nel periodo in cui ero senza corrente ero costretto ad andare in un’internet point e mentre usavo il pc ricaricavo di nascosto le batterie dei miei due computer, che alterno. Ogni tanto capita l’occasione che conoscenti mi chiedono di sistemargli il giardino, e guadagno quei 20 euro in più con cui tiro avanti. Anche questi lavoretti però oggigiorno sono rari, perché sono sempre di più le persone che non lavorano. Due anni fa scesi giù in Puglia per avere dei documenti, e non potendo andare in albergo scesi in camper. Colsi l’occasione per andare a salutare un amico che vive in Abruzzo nelle mie stesse condizioni, in camper, e passai anche da altri amici a Napoli. È molto bello fare le vacanze in camper, molto più che affittando un appartamento, è un’esperienza da provare secondo me. Non è la stessa cosa però viverci … Prima vivevo in un villino di 150 mq e ora per colpa di questo Stato vivo in un camper di 10 mq! IN QUESTO MOMENTO MI SI è GUASTATO DI NUOVO IL GENERATORE, MANCO AVERLO FATTO APPOSTA. MI PREPARO PER FINIRE GLI ULTIMI SOLDI CHE MI SONO RIMASTI E PER ALTRI PROBLEMI Ormai devo sempre cavarmela, in un modo o nell’altro, per tutte le avversità che mi ritrovo sempre più spesso. Devo sempre pensare dove caricare l’acqua quando mi sposto, e dove scaricarla, e se la batteria mi lasciasse a piedi dovrei sempre risolvermi tutto da me, perché nessuno aiuta nessuno spero solo che tutto questo finisca presto.






Ultimo atto



A Febbraio, 2013, ho chiesto il documento 335 CPP alla procura di Udine per conoscere chi era il magistrato che portava avanti la procedura degli allagamenti di Mesagne. Come mi indicò il magistrato di Brindisi non dovevo più andare giù in Salento per richiederlo: visto che erano passati cinque anni da quando risiedevo ad Udine. Hanno rifiutato comunque la mia domanda e mi hanno detto che essendo una regione indipendente non ne aveva la possibilità. A questo punto, il 1 Marzo ho inviato un ennesimo esposto alla Procura di Brindisi e per conoscenza, anche alla procura di Udine. Non ho comunque ricevuto nulla, sempre nell’indifferenza della mia persona. Dopo poche settimane mi hanno contattato degli amici da Mesagne e mi hanno avvisato che era uscito un articolo sul giornale riguardo gli allagamenti. Con grande piacere visi che si stava muovendo qualcosa, ma dopo aver letto l’articolo sono rimasto sbalordito. Il comune, l’ANAS, e la Provincia erano state condannate e dovevano risarcire i danni ai cittadini che avevano subito gli allagamenti. Questi, tranne me avevano vinto la causa, ma per essere risarciti dovevano aspettare il processo penale! I soldi comunque non venivano pagati dal comune, perché in quel periodo era assicurato dall’Assitalia. Com’è possibile che un processo civile sia finito prima di uno penale, del quale non si hanno ancora notizie? L’avvocato Morgrse  all’inizio ci doveva tutelare tutti e 125, ma invece di portarci davanti al tribunale civile, ci portò al penale. Perché, questo processo non lo si doveva fare? Nel 2007 si tentò di archiviare il caso, ma io pronto lo feci riaprire. A questo punto il figlio prese in tutela solo cinque persone, tutte della casta, tra le 125 e le portò questa volta davanti al civile e gli fece vincere la causa. Ancora più infuriato, il 9 Aprile, ho inviato una raccomandata al Giudice che presenziò la causa De Mastro, per metterlo a conoscenza della mia storia, e per avere notizie in merito al processo penale. Non ho comunque mai avuto notizie. Com’è possibile che chi ti tede tutelare, invece, ti lascia nell’indifferenza? Eppure siamo noi che li paghiamo i loro stratosferici stipendi. Un domani sperò che l’avvocato in Salento abbia un po’ di coscienza e che mi dia la possibilità di aver ancora fiducia nel prossimo e nella giustizia. Adesso non faccio altro che tirare a campare, qui a Udine, lontano dalla mia amata terra, nel mio camper. Spero che qualcuno, leggendo questa storia, apra la propria coscienza, affinché possa capire cosa è la giustizia oggigiorno e che ne tragga consigli per non incappare nei miei stessi errori. Tutte quante queste persone sono latitanti quando si tratta di dare spiegazioni e di prendersi le proprie responsabilità; e quando devono pagare i loro errori, queste amministrazioni dello Stato, sono tutte tutelate. Noi invece siamo costretti a pagare senza avere la possibilità di reclamare, dobbiamo stare zitti senza ricevere i nostri diritti. Non hanno alcun rispetto per le dignità altrui, distruggendo così le famiglie e i loro beni. Mettono la gente in condizioni tali a fare scelte che non vorremo mai pensare. Mi auguro di trovare la giusta strada, con l’aiuto di amici, per riprendermi quello che ho perso e anche la mia dignità, più volte infangata. Non abbandonerò mai la mia lotta intrapresa per i miei diritti e spero di riuscire, un domani, a rifarmi una nuova vita.