giovedì 1 agosto 2013

Partenza per il nord



 Nel Comitato ci ritrovammo in 125 e tutti insieme, assistiti da quattro avvocati, in data 23-O1-2004, presentammo una denuncia penale presso il Tribunale di Brindisi contro: il Comune di Mesagne, l’ANAS, il Consorzio di bonifica e la Provincia. Se ci fossimo presentati in sede civile, come fecero poi gli altri nel 2007, tra cui il figlio del mio primo avvocato (Morgese), a quest’ora anche noi avremmo avuto almeno il risarcimento. Siamo forse stati ingannati?
Il giorno dopo per combinazione ricevetti la terza Ordinanza di Sgombero (24-01-2004), nella quale mi fu imposto di riparare i danni relativi al cedimento strutturale. Avrei dovuto cambiare tutti i pavimenti, gli impianti, il terrazzo e giù nello scantinato c’era da rinforzare il pilastro centrale.
- Quanti soldi ti sarebbero serviti?
- All’incirca trentamila euro
Lavorandoci te, e il tuo stipendio non lo metti in conto?
- I muri di recinzione. Una marea di soldi ci volevano, ecco perché mollai tutto e me ne andai via. Non potevo rischiare un'altra volta, visto che nessuno prendeva provvedimenti.
Sisifo mollò la presa e lasciò il masso rotolare da solo perché avanti di quel passo ci sarebbe finito sotto schiacciato come una formica. Perché il masso s’ingrossava ad ogni allagamento mentre Sisifo stremato si rimpiccioliva. Il masso da trasportare era rappresentato dal porre rimedio agli allagamenti.
Prima di trasferirmi al nord lasciai l’incarico all’avvocato M. M. L..

Vendetti i mobili che riuscì a salvare e raggiunsi da solo mio fratello a Udine. Mi rimisi a lavorare, trovai un appartamento, comprai i mobili indebitandomi con una banca e telefonai a mia moglie per farla salire. Ricominciammo da zero. Alcune settimane dopo ritornammo a Mesagne per riprenderci l’auto e altri effetti personali. Prima della partenza ci incontrammo con il nuovo avvocato per aggiornarci sulla causa. Ella ci informò che era necessario trovare un capro espiatorio perché contro le amministrazioni non si poteva procedere e di trovare ottantamila euro che servivano per dare avvio al procedimento.
Proprio lei che in un’altra occasione sostenne quanto erano scorretti i colleghi a pretendere certe cifre. Capii che anche lei fu intimidita. Non volle soldi per il suo disturbo e mi augurò di venirne fuori.
Rimasi con la speranza di avere notizie da quella denuncia del Comitato, le quali sarebbero giunte nel 2007.
La sera del 3-5-2004 ricevetti una telefonata da parte della vicina di casa, la quale mi disse che stavano demolendo il muro perimetrale dell'ingresso della mia proprietà. L’indomani andai in Caserma e denunciai il fatto. Lo stesso giorno seppi che mi avevano buttato giù tutto il muro.
«Cerca di vendere subito altrimenti non ti rimarrà in piedi la casa», mi disse una persona informata sui fatti .
Durante le ferie estive scesi di nuovo e dovetti constatare che mi avevano asportato moltissimo materiale edile, attrezzature varie e alcune piante pregiate.
A vedere tutti i nostri sacrifici svanire così nel nulla mi si stringeva il cuore. Non mi restava altro da fare che vendere, anzi, svendere.
Poco prima di fare la stipula dal notaio vi fu un ennesimo allagamento che mi costò altri 10,000 €. Dovetti svendere la proprietà per solo 85.000€, 8,300 m. di terreno con un villino di 145mq e con la cantina di altrettanti metri.
Con quella somma cominciai a pagare i debiti contratti in precedenza per colpa degli allagamenti. Con quello che mi rimase feci un altro mutuo di 65,000€ per un appartamento di 70mq.

 allag. 2005

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