La ricorrenza. Il 24 giugno ricorre san Giovanni Battista e la tradizione vuole
che si raccolgano le noci per preparare il relativo liquore, toccasana per il
fegato proprio per la sua qualità amarognola.
Feste patronali. Torino e Genova sono le principali città dove il santo è venerato
quale patrono.
Detti popolari. Si dice che San Giovanni non vuole inganni, ma anche S’a pieuv a
San Gioann le nos a tomberan. ... unguento unguento / mandame alla noce de
Benevento / supra acqua et supra vento / et supra omne maltempo.
Riti magici. Le streghe organizzano i loro sabba intorno al noce raccogliendone
i frutti ancor verdi, nella notte a cavallo tra il 23 e il 24, la più corta
dell’anno, quando la luce vince sulle tenebre. Inoltre ne utilizzano i rami per
volare. La notte delle streghe coincide astronomicamente con quella del Solstizio
d'Estate. Il culto del noce quale albero magico è di origine druidica.
Rugiada. Era usanza rotolarsi nell'erba umida per cogliere i benefici
della rugiada e rinvigorirsi.
Nocino. Dice la leggenda che la donna più abile nella preparazione del
nocino, nocillo in Campania, dovrà essere colei che raccoglierà, a piedi nudi,
dall'albero le noci ancora verdi e immature, a mano e senza intaccarne il mallo
ancor tenero. Lasciate alla rugiada notturna per l’intera nottata, il giorno
dopo si mettono in infusione nell'alcol assieme a qualche aroma speziato come
la cannella e i chiodi di garofano e lì devono restare, al sole e sereno,
vicino a qualche pianta, magari grassa, per almeno quaranta giorni.
Ovomanzia. Nel Salento, e in particolare a Lecce, le giovani spose promesse riponevano
un tuorlo d’uovo sbattuto in un bicchiere sul davanzale della propria
abitazione. La mattina successiva leggendo l’uovo rappreso avrebbero predetto
il proprio futuro, a seconda delle forme che vi avrebbero visto.
Le tre fave sotto il cuscino. Se ne doveva pescare una a caso al mattino.
Quella integra assicurava ricchezza ed agio, quella sbucciata sventura e
miseria, quella pelata solo in parte situazione stazionaria.
Il Santo. Con l'avvento del cristianesimo ai rituali magici viene sostituita
la figura di San Giovanni Battista.
La Cripta nel Salento. A Giuggianello, il più piccolo comune per popolazione della
provincia di Lecce, c'è la Cripta bizantina di San Giovanni, sul monte omonimo.
Il Santo avrebbe guarito la figlia di un pastore da una terribile malattia.
Fioroni. I più precoci, le cui infiorescenze derivano da gemme dell’estate
precedente, sono quelli pugliesi e la tradizione vuole che siano maturi per san
Giovanni. Sono di grosse dimensioni con buccia elastica e polpa rossa, teneri,
dolci e senza semi.
Erbe di San Giovanni sono l’artemisia, la ruta, la lavanda, la menta e l’iperico. Vuole
la leggenda che quest’ultimo sia sbocciato dalle gocce di sangue del santo.
Caria era la ninfa amata da Dioniso e da questi trasformata in albero di
noce, in greco karidos . Il legno venne utilizzato per scolpire le statue del
Partenone, le Cariatidi. karidia sono le noci.
Corna In diversi paesi è diffusa l’abitudine di mangiare le lumache. Ad
ogni cornetto mangiato un malanno di meno.
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