lunedì 1 luglio 2013

Chiavi in mano

Nel terzo allagamento, che risale al 15-09-1988 decido di costituirmi parte civile contro O.A., proprietario del terreno dove fu manomesso il canale, in seguito al livellamento mediante aratura. Dopo aver abbandonato la coltivazione dei campi suddetto proprietario, uno dei maggiori responsabili del dissesto idrico, si dedicò alla messa in opera di un autolavaggio. Per portare avanti la causa era necessario presentare una perizia che dimostrasse come fosse stato modificato l’assetto del terreno e il corso originario del canale, mutando notevolmente la portata dello stesso, da canale a rivolo.
La mia denuncia inizialmente produsse un certo effetto in quanto l’indagato intervenne apportandovi delle modifiche ma sempre senza ritornare a quello che era il canale in origine.
Con i futuri allagamenti minori si ripresentano sempre le stesse dinamiche: io che mi rimbocco le maniche provvedendo da solo a riparare i danni di volta in volta riscontrati sulla mia proprietà e il comune che ripromette di intervenire senza poi fare alcunché.
Con la siccità degli anni successivi io riesco a terminare la costruzione della mia nuova casa e nel 1992 mi ci trasferisco con tutta la famiglia.
 
 
 
 
 

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