Ai
tempi della mia prima denuncia tramite avvocato non esisteva ancora
l’autolavaggio. Entrò in funzione nel 1994, dopo che di nuovo fu modificato il
terreno, con lo stesso proprio sopra il canale. Quando pioveva troppo si
ostruiva il passaggio dell’acqua e di conseguenza il canale straripava
inondando tutta la campagna circostante. La costruzione era abusiva e ciò
nonostante gli diedero il permesso di esercitare l’attività, mentre io per aver
gettato solo le fondamenta per la recinzione del mio primo terreno mi beccai
una denuncia e fui condannato. Ma la legge non è uguale per tutti? Durante le
indagini che partirono in seguito alla mia querela, venne fuori che il Comune aveva
rilasciato al titolare dell’autolavaggio una concessione in sanatoria. Per gli
abusi in atti d’ufficio venne incriminato anche l’ex Sindaco che, divenuto nel
frattempo onorevole, ne uscì pulito. Furono rinviati invece a giudizio O.A., l’ex
assessore e il funzionario dell’ufficio tecnico.
Nel
1995 abitavo già in campagna. Ebbe a piovere per alcuni giorni consecutivi,
preannunciando così il prossimo allagamento. Il mattino del 18 dicembre mi
recai in comune perché ancora pioveva e sollecitai il loro intervento, in
quanto mi ero già reso perfettamente conto che la costruzione abusiva
dell’autolavaggio con deviazione del canale, mi avrebbe causato nuovi danni non
indifferenti. Il funzionario S.M. mi consigliò di starmene tranquillo che non
sarebbe successo nulla. Non feci in tempo a ritornare a casa che già questa era
invasa dall’acqua. Nel pomeriggio ebbi l’onore di ricevere la visita del
Sindaco C.F., quello che sarebbe di lì a breve divenuto onorevole nel Pd. In
quell’occasione furono impartite disposizioni ai servizi sociali: mia moglie fu
collocata con i figli presso mio padre. Vi sarebbero rimasti una settimana, il
tempo a me necessario per rendere di nuovo la casa abitabile. Ad altri invece,
non si sa in base a quali valutazioni, fu dato un alloggio, come riportarono i
giornali del giorno successivo.
In
casa era entrata poca acqua ma non vi si poteva stare perché il pozzo artesiano
non era più potabile. Dovevo ripulire anche la cisterna e disinfettarla, perché
vi era entrato di tutto e di più. Siccome avevo l’impianto elettrico nello
scantinato fu necessario anche sostituire l’intero quadro e spostarlo nel piano
superiore. Dopo 5 giorni a far su e giù
dalla rampa, per tirar fuori tutta la roba, non ero più in grado di stare in
piedi.
ll
21 dicembre del 1995, deciso a non lasciar più passare, feci la mia seconda
denuncia, questa volta al Commissariato di P.S. di Mesagne presso la Squadra di
Polizia Giudiziaria, presentando le documentazioni in merito a quanto avevo subito
durante gli allagamenti, anche quelli relativi agli anni precedenti, dalle
quali si evinceva l’inettitudine del Comune e del Consorzio di Bonifica. Il
giorno successivo mi notificarono la prima Ordinanza di sgombero. Mi ero messo
contro le amministrazioni.
Nessun commento:
Posta un commento