Dopo la lettera al
Presidente della Repubblica, che tra le altre cose non è servita proprio a
nulla, ma solo a buttar via ulteriori soldi per francobolli, dovetti subire un
nuovo allagamento. Era l’anno 1998 e
ancora non venivano fatti i dovuti lavori come Dio comanda, ma solo una pulizia
superficiale, giusto per far vedere che qualcosa si era fatto e per tenere
buoni i cittadini. Dai documenti risulterà che il Sindaco ha aspettato fino
all’8-2-96 per emettere l’ordinanza con la quale invitava il consorzio ARNEO ad
eseguire i lavori di pulizia dei canali, senza tuttavia imporre l’obbligo della
manutenzione. Il Consorzio da parte sua non si mosse fino a quando il Comune
non dichiarò la pubblica utilità. Ciò avvenne il 18-5-96 e tali lavori furono
dichiarati dal Comune anche urgenti e indifferibili. Vi fu solo una pulizia dei
canali superficiale e nella mia proprietà peggiorarono la situazione. Il
consorzio eliminò il mio canale, il quale misurava circa 2 m di larghezza e
1,50 di altezza, per farne uno di 1 metro di altezza e 0,80 di larghezza, come
da ordini ricevuti. In più volevano
spostarlo avvicinandolo alla casa. Andai a parlare con il tecnico del Comune,
E. G. e gli spiegai la situazione. Egli mi rispose: “Non sapevo che quel
terreno fosse tuo, - e aggiunse - vedi tu cosa vuoi fare e mettiti d'accordo
con gli addetti del canale”. Feci ritorno a casa e gli addetti allargarono il
canale di altri pochi centimetri. Mi fecero presente che non era corretto fare
curve. A me lo hanno modificato il canale, ma perché dall’O. A. no? La legge
non è uguale per tutti? Nel 1998 l’acqua del canale cominciava a straripare e
quando giungeva al fico significava per me un nuovo allagamento in arrivo.
Allora mi recai in Comune e feci richiesta al maresciallo dei vigili del Comune
di Mesagne T. di chiamare i Vigili del fuoco, altrimenti mi sarei ritrovato
nelle medesime condizioni delle altre volte. Ebbi un secco rifiuto da parte del
maresciallo, il quale infastidito mi rispose: “Fallo tu. Chiama la polizia, i carabinieri, i pompieri
perché è un fatto tuo personale”. A quel punto, indignato il pomeriggio andai a
riferire il fatto al mio avvocato. R. mi
chiese di andare a parlare con l’ispettore C. della DIGOS, la stessa persona
che avevo conosciuto per la denuncia nel 1995. Chissà perché non ci provvide
lui! Io ci provai per tre settimane consecutive presso la prefettura di
Brindisi, ma costui era assente ogni volta, finché stanco di andare avanti e
indietro da Brindisi, mi rivolsi di nuovo al mio legale riferendogli che non
riuscivo a contattare questo ispettore. Così scopro dal mio legale che era
ammalato, ma se sapeva questo perché ha mandato me, quando avrebbe potuto fare
lui la denuncia? Anche questa volta l’avvocato non ci pensò a denunciare il
maresciallo T. in quanto non aveva compiuto il suo dovere. Ho dovuto provvedere da solo a ripulire
l’acqua dallo scantinato e salvare il salvabile. L’indomani mi venne a trovare
il vigile T. (nipote del tecnico del Comune e cugino dell'architetto), che il
giorno prima era con il Maresciallo T. per costatare cosa fosse successo; ero
nella cisterna dell’acqua intento a pulirla e disinfettarla, quando l’amico mi
disse che era dispiaciuto ma che non poteva far nulla in quanto era stato appena
assunto. Questa sua visita fu un atto di riconoscenza nei miei confronti, in
quanto ci conoscevamo e voleva rendersi conto di cosa mi stavo succedendo. Dopo
la consegna degli atti (denuncia in tribunale contro Comune e Arneo), la
controparte cercò di difendersi con assurde motivazioni: che la casa era
abusiva, dopo che con il pagamento della Bucalossi mi diedero tanto di
permesso; che era stata costruita su un canale, nonostante distasse di circa
70-80 metri dallo stesso; che l’acqua veniva su perché la falda era cresciuta,
ma nella mia zona la falda è a 80 metri; che non ero provvisto di una pompa
adeguata, quando anche i pompieri e l’auto spurgo se ne andarono perché era per
loro come travasare il mare; che io avevo manomesso il canale, ma se sono stati
altri e li ho anche denunciati. Anche l’ARNEO si stava rendendo complice della
manomissione impropria dei canali, dopo che riceveva anche i finanziamenti per
la corretta manutenzione degli stessi. Non so perché non hanno accettato il
video fatto da quelli della protezione civile. Come evidenziato in precedenza
nel video, li vi sono i riscontri che confermano la verità di quanto da me
dichiarato.
davanti la mia casa
dove vi sono i pini c'e il canale
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