mercoledì 24 luglio 2013

False accuse

Dopo la lettera al Presidente della Repubblica, che tra le altre cose non è servita proprio a nulla, ma solo a buttar via ulteriori soldi per francobolli, dovetti subire un nuovo allagamento.  Era l’anno 1998 e ancora non venivano fatti i dovuti lavori come Dio comanda, ma solo una pulizia superficiale, giusto per far vedere che qualcosa si era fatto e per tenere buoni i cittadini. Dai documenti risulterà che il Sindaco ha aspettato fino all’8-2-96 per emettere l’ordinanza con la quale invitava il consorzio ARNEO ad eseguire i lavori di pulizia dei canali, senza tuttavia imporre l’obbligo della manutenzione. Il Consorzio da parte sua non si mosse fino a quando il Comune non dichiarò la pubblica utilità. Ciò avvenne il 18-5-96 e tali lavori furono dichiarati dal Comune anche urgenti e indifferibili. Vi fu solo una pulizia dei canali superficiale e nella mia proprietà peggiorarono la situazione. Il consorzio eliminò il mio canale, il quale misurava circa 2 m di larghezza e 1,50 di altezza, per farne uno di 1 metro di altezza e 0,80 di larghezza, come da ordini ricevuti. In più  volevano spostarlo avvicinandolo alla casa. Andai a parlare con il tecnico del Comune, E. G. e gli spiegai la situazione. Egli mi rispose: “Non sapevo che quel terreno fosse tuo, - e aggiunse - vedi tu cosa vuoi fare e mettiti d'accordo con gli addetti del canale”. Feci ritorno a casa e gli addetti allargarono il canale di altri pochi centimetri. Mi fecero presente che non era corretto fare curve. A me lo hanno modificato il canale, ma perché dall’O. A. no? La legge non è uguale per tutti? Nel 1998 l’acqua del canale cominciava a straripare e quando giungeva al fico significava per me un nuovo allagamento in arrivo. Allora mi recai in Comune e feci richiesta al maresciallo dei vigili del Comune di Mesagne T. di chiamare i Vigili del fuoco, altrimenti mi sarei ritrovato nelle medesime condizioni delle altre volte. Ebbi un secco rifiuto da parte del maresciallo, il quale infastidito mi rispose: “Fallo tu.  Chiama la polizia, i carabinieri, i pompieri perché è un fatto tuo personale”. A quel punto, indignato il pomeriggio andai a riferire il fatto al mio avvocato.  R. mi chiese di andare a parlare con l’ispettore C. della DIGOS, la stessa persona che avevo conosciuto per la denuncia nel 1995. Chissà perché non ci provvide lui! Io ci provai per tre settimane consecutive presso la prefettura di Brindisi, ma costui era assente ogni volta, finché stanco di andare avanti e indietro da Brindisi, mi rivolsi di nuovo al mio legale riferendogli che non riuscivo a contattare questo ispettore. Così scopro dal mio legale che era ammalato, ma se sapeva questo perché ha mandato me, quando avrebbe potuto fare lui la denuncia? Anche questa volta l’avvocato non ci pensò a denunciare il maresciallo T. in quanto non aveva compiuto il suo dovere.  Ho dovuto provvedere da solo a ripulire l’acqua dallo scantinato e salvare il salvabile. L’indomani mi venne a trovare il vigile T. (nipote del tecnico del Comune e cugino dell'architetto), che il giorno prima era con il Maresciallo T. per costatare cosa fosse successo; ero nella cisterna dell’acqua intento a pulirla e disinfettarla, quando l’amico mi disse che era dispiaciuto ma che non poteva far nulla in quanto era stato appena assunto. Questa sua visita fu un atto di riconoscenza nei miei confronti, in quanto ci conoscevamo e voleva rendersi conto di cosa mi stavo succedendo. Dopo la consegna degli atti (denuncia in tribunale contro Comune e Arneo), la controparte cercò di difendersi con assurde motivazioni: che la casa era abusiva, dopo che con il pagamento della Bucalossi mi diedero tanto di permesso; che era stata costruita su un canale, nonostante distasse di circa 70-80 metri dallo stesso; che l’acqua veniva su perché la falda era cresciuta, ma nella mia zona la falda è a 80 metri; che non ero provvisto di una pompa adeguata, quando anche i pompieri e l’auto spurgo se ne andarono perché era per loro come travasare il mare; che io avevo manomesso il canale, ma se sono stati altri e li ho anche denunciati. Anche l’ARNEO si stava rendendo complice della manomissione impropria dei canali, dopo che riceveva anche i finanziamenti per la corretta manutenzione degli stessi. Non so perché non hanno accettato il video fatto da quelli della protezione civile. Come evidenziato in precedenza nel video, li vi sono i riscontri che confermano la verità di quanto da me dichiarato.


                                                                        dietro la mia casa
 
davanti la mia casa   

dove vi sono i pini c'e il canale 

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