martedì 2 luglio 2013

Un’anticipazione. I fantastici quattro

Ho dimenticato ieri di aggiungere che per la prima volta uscirono anche i vigili del fuoco. L’unico che si sarebbe poi esposto con l’allagamento del 7 febbraio 1996 ebbe delle beghe: fu rimproverato. A me invece arrivarono alle orecchie le minacce del primo cittadino, direttamente dalla sua bocca, perché in quell’occasione fui convocato nell’ufficio. Devi sapere che quando un vigile del fuoco trasmette p.c. il verbale di un intervento allora tutti sono obbligati a muoversi. Il Sindaco ebbe in quell’occasione la sfrontatezza di dirmi che non dovevo chiamare i vigili del fuoco e che me l’avrebbe fatta pagare. La procura intervenne sul Comune e cominciò a fare delle indagini, dalle quali, in base alle anticipazioni che mi fece il mio avvocato, pare risultasse che lo stesso dopo questo allagamento fece sparire dei soldi. - Quali soldi? - I contributi stanziati da Dini per lo stato di calamità. Io presi poco più di un milione di vecchie lire dopo l’allagamento di febbraio. - E poi cos’altro venne fuori?  - Che il comune stava ristrutturando a sue spese la casa di F.M. nel centro storico, sempre stando a quanto mi riferiva l’avvocato in quel periodo, precisando che era di buon auspicio per la mia causa. - Che storia è questa? A. ride: «Riesci a capire che razza di persona è questo avvocato?». – Chi, quello che ti doveva difendere? - Sì, sempre lui è. Capito? - E poi com’è andata a finire sta storia? - Non lo so. Io ne ero informato solo tramite il mio legale di allora, C. R., il mio terzo avvocato. F. M. è quello che doveva farmi il ricorso al Tar e in più doveva portare avanti la denuncia del comitato dove eravamo in 125 ad aver subito danni da allagamenti. L’avv. C.R., anche lui vittima di allagamenti propose F.M. - Di queste 125 persone sono poi rimasti in quattro? (Ride) - Ora riesci a capire? E tra i quattro in mezzo c’è proprio lui, C.R., uno dei quattro che a maggio di quest’anno è riuscito a vincere la causa, lo stesso che portava avanti quella del comitato. Ci sono domande che non hanno risposta. Come son riusciti a fare la causa civile se prima non è stata fatta la penale che io sto aspettando ancora adesso? È la causa penale che non s’ha da fare. Perché verrebbero condannati tutti, ci sono responsabilità del prefetto e della procura. Non è una bagatella, altro che mobbing. Ancora siamo solo all’inizio… - Hai toccato un sistema. Mi ricordi un’amica che parlandomi della sua vicenda usava queste parole, me lei non aveva toccato nulla, perché la sua era solo una bega sorta per scazzi familiari. (Ride) - Mi piaci quando ridi. - È la rabbia che ho dentro.
 - Ci son di mezzo i giochi di potere. - Il comitato si sciolse quando chiedevano un sacco di quattrini. Con il tentativo di archiviazione è andato defunto. - Io li chiamerei i fantastici quattro. E qui dobbiamo mettere l’articolo del giornale che riporta bene la sentenza.
- Questo nel 2004. Quando io venni a sapere che di nuovo c’era questo F.M. mi resi conto che la causa non s’aveva da fare e mi rivolsi a quello di Brindisi, M.L., la quale mi disse che era inaudito pretendere ottantamila euro per una causa e dopo alcuni mesi me li chiese pure lei, ma non saremmo dovuti andare contro il Comune, il Consorzio e compagnia bella: bisognava bensì trovare un proprietario su cui scaricare la colpa. - Un capro espiatorio quindi… (Ride).
 
 
Nell'articolo si vede chiaramente come solo pochi privilegiati riusciranno a far valere i propri diritti.
 

 
 
 

1 commento:

  1. io penso che lottare contro le ingiustizie dei potenti o ancora peggio con chi crede di avere un po di potere nei confronti degli altri sia una lotta senza fine ammiro questa costanza di non demordere di lottare con la forza della ragione
    non tutti ce la facciamo hai una bella costanza
    Angelo ti auguro di farcela e vorrei essere qui a gioirne

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