Altro allagamento-via-federico-II-SvevoLa politica a
Mesagne litiga anche sul nubifragio di lunedì scorso anziché sedersi e
risolvere i problemi di cittadini che hanno avuto sia le abitazioni
che le attività commerciali allagate con relativi danni che pesano sul
bilancio familiare. Invece si assiste alla solita solfa dello scarica
barile circa le responsabilità di tali episodi. “Da anni si
discute sulle drammatiche conseguenze che tali fenomeni comportano per
interi paesi, ma nel frattempo si continua a denunciare un’inadeguata
politica di prevenzione da parte delle amministrazioni, che si difendono
adducendo l’assenza di fondi”, hanno spiegato le segreterie politiche e
i gruppi consiliari di Pdl, Nip, Mi, Nuovo psi, La Destra e La Puglia
prima di tutto. I partiti di opposizione sono certi che
l’Amministrazione comunale deve porre maggiore attenzione alla
“prevenzione e a una corretta applicazione delle procedure per
l’attuazione del piano comunale di emergenza della protezione civile che
mirano a mettere in sicurezza il territorio e i cittadini, senza
economizzare, ma impiegando in maniera scrupolosa le finanze pubbliche”.
Eppure gli elementi che stanno emergendo nelle ultime ore sembrano
alquanto discutibili. “Assurdo solo pensare a non aver dato incarico,
alla ditta assegnataria, di effettuare la pulizia della rete fluviale
nel mese di settembre, prima, dunque, dell’inizio della stagione
autunnale – hanno dichiarato i partiti di centrodestra - assurdo solo
immaginare che il Comune non si sia attrezzato con un numero sufficiente
di divise da fornire ai propri dipendenti, idonee a prestare i primi
soccorsi alla popolazione”. Non è chiaro per le opposizioni se il Comune
ha tempestivamente attivato il Centro operativo Comunale per affrontare
l’emergenza meteo. Accuse che, naturalmente, il sindaco Franco Scoditti
ha respinto. “Se Nuova Italia popolare dichiara perentoriamente che
“non c’è stata prevenzione” altrettanto perentoriamente devo tornare a
ribadire che la prevenzione rappresenta una costante nell’attività degli
uffici preposti – ha osservato Scoditti - a testimonianza delle mie
dichiarazioni ci sono i report di lavoro che l’ufficio diretto
dall’ingegnere D’Adorante ha messo a disposizione”. Per la verità gli
allagamenti della città, dove le strade sono divenute fiumi in piena,
dimostrerebbero un’altra verità. I fatti parlano da soli. In ogni modo
Scoditti ha concluso: “Si coglie la portata di quanto accaduto e la
serietà che dovrebbe contraddistinguere qualsiasi dichiarazione visto
che, mentre in altre città, vedi Brindisi, sono serviti quasi due giorni
per riportare tutto alla normalità, a Mesagne, anche in virtù degli
interventi di prevenzione appena descritti, pochi minuti dopo che ha
smesso di piovere le strade erano già completamente libere dall’acqua”.
Le strade, ma non le abitazioni e le attività commerciali. tasca meta dei soldi
fate le giuste opere sono 25 anni che va avanti questa storia ,siete
tutti uguali quando sedete su quella sedia , vi credete di essere un
dio ma scendete e andate nelle case a verificare quanti danni producete
ogni qual volta arriva un po di acqua in più. e fate una volta per tutte
i lavori con grazia e quelli incompetenti che avete ebbene mandarli a
fan culo e trovate gente qualificata
Dopo tanto travaglio ero riuscito a costruirmi una casa tra i campi nella mia amata terra, la Puglia salentina, ma non avendo fatto i conti con la giustizia ora mi ritrovo isolato dentro un camper. In questo blog intendo narrare la mia vicenda fino in fondo per capire dove posso aver sbagliato e cercare tra i miei eventuali errori la via del rimedio. Blog a cura di Angelo Dimastrodonato e Marinella Carione.
domenica 13 ottobre 2013
mercoledì 11 settembre 2013
Un aiuto concreto
Questo Lunedì mi sono
recato dall’Assistente
Sociale di Cervignano, per cercare di trovare una soluzione per l’inverno, in quanto non riuscirei più
vivere in camper con diversi gradi sotto zero, senza la possibilità di una
stufa servirebbero 3 bombole a 30€ fatto
il conto sono 90 solo riscaldarmi togliendo dai 160 ne rimangono 70 per vivere.
Ho chiesto inoltre se c’è qualche
bonus o agevolazione per gli alimenti, perché 160 euro non bastano nemmeno per
mangiare. L’assistente
sociale mi ha fornito un documento, da presentare alla Croce Rossa, e mi ha
consigliato di andare a sentire al centro ascolto. Questa mattina mi sono
rivolto alla Croce Rossa di Palmanova. Dopo aver aspettato che cinque immigrati
scegliessero la biancheria messa a loro disposizione mi hanno accolto. Gli ho
girato il documento dell’assistente
sociale. Di conseguenza mi hanno consegnato un cartone. Questo contiene due
scatole di pelati, una di fagiolini e una di piselli, una confezione di tonno,
una di carne, un piccolo sacchetto di biscotti, una fetta di formaggio,un kg di
riso e una bottiglia di olio. Mi hanno fatto firmare la ricevuta dicendomi di
tornare fra due mesi per ritirare il secondo pacco! Quel pacco basta a malapena
per una settimana, ma per loro dovrei farmelo bastare per due mesi. Comunque
per il posto dove passare l’inverno non mi
hanno detto nulla , o non hanno voluto,
o l’assistente sociale non a detto nulla.
Questa gente deve pensare ad aiutare la gente in difficoltà come me. Paghiamo
le tasse allo stato, e poi ci aiutato questi, ma noi i diritti non li abbiamo.
Così ci tolgono la nostra dignità. Fine della fiera mi devo preparare ad
affrontare un altro inverno in camper. Alle istituzioni questo non interessa;
tanto loro, assistenti sociali e compagnia bella se ne stanno al caldo d’inverno, cosa gli interessa di un
povero uomo costretto a vivere in camper…
domenica 11 agosto 2013
Vivere in camper
Sono più
di due anni, ormai, che vivo nel mio camper, ora parcheggiato vicino
all’ospedale di Udine, dove stanno anche altri Rumeni e altri stranieri con le roulotte. Nelle
mie condizioni non posso muovermi molto perché il gasolio costa: è arrivato
al pari della benzina. La mattina mi sveglio quasi sempre presto, perché la
notte non riesco mai a dormire bene, una volta per il caldo e un’altra per
tutti i pensieri che girano nella mia testa, riguardanti la mia vita, che
finora non è stata per niente clemente. L’unico piacere che mi posso
concedere è il caffè al bar la mattina davanti a un giornale e un panino
fresco da mettermi sotto i denti all’ora di pranzo. Non ho amici qui a Udine,
li ho lasciati tutti nel mio amato Salento, quindi passo le mie mattinate con
gli amici su Face book e a scrivere questo Blog. Per cucinare ho la solita
cucina da camper con un lavandino. Il frigo c’è, anche se piccolino, ma non
lo posso usare, in quanto funziona soltanto quando è acceso il generatore, ma
non posso permettermi di tenero tutto il giorno in funzione. Non posso
permettermi nemmeno di farlo funzionare a gas. Perché se lo accendo non
avanzo più i soldi per comprare quel poco di cibo da tenere al fresco. Per
passare il tempo mi faccio di tanto in tanto una passeggiata, e dopo me ne torno
al computer, aspettando che mi venga sonno. Sto dentro al camper tutta
settimana, tranne il sabato, e a volte la domenica, quando vado a trovare mia
madre a Cervignano. Colgo l’occasione di farmi anche una bella doccia, visto
che nel camper quando faccio la doccia devo anche fare economia di acqua per
tutto. I panni li porto sempre a lavare in lavanderia. A Cervignano non
voglio starci con il camper perché mi fa tornare in mente il mancato aiuto da
parte dell’ente comunale. I problemi però si presentano d’Inverno, quando il
camper tocca temperature fino a 5 gradi sotto zero. Ho una stufetta nel
camper che funziona a gas, ma non posso permettermi di tenerla sempre accesa.
La accendo due ore la sera di tanto in tanto. Con una bombola mi riscaldo per
20 ore, e spendo 30 euro. Se la tenessi accesa anche solo due ore tutti i
giorni a fine mese spenderei solo 90 euro per riscaldarmi, e con i 160 euro
al mese che ho non posso permettermelo. Ancora una volta, o scaldo il camper
o mangio! Quando non la accendo mi riscaldo tenendomi stresso una bottiglia
di acqua calda, perché tiene di più il calore di una sacca. L’anno scorso una
mattina trovai l’acqua congelata dentro il lavandino. Si ghiacciò anche
dentro la cisterna e si ruppe la pompa. Non avevo dunque nemmeno l’acqua,
tutte le tubature erano ghiacciate. Purtroppo non avevo e non ho altro posto
dove andare, e devo solo stringere i denti. Questo successe quando si ruppe
la stufetta. La portai a far riparare e mi presero 270 euro. Il giorno dopo
però si ruppe di nuovo e spesi altre 70 euro, ma la stufa ancora non andava
bene e non potevo più farla riparare, in quanto non avevo più soldi. Provai a
sistemarla da solo, e mi accorsi che c’era un filo che faceva contatto. Lo
isolai e così funzionò. D’estate, invece, mi si ripresenta sempre il problema
inverso, in quanto il camper arriva a 40 gradi, tenendolo pure all’ombra! Mi
sono comprato un tavolino e una sedia, e d’estate mi “rilasso” sotto una
pianta con il computer. Giunse il periodo in cui la sauna potevo farmela nel
camper, in quanto diventa un bagno turco. D’estate non posso neanche tenere
le finestrelle aperte, perché mi si riempie di zanzare. L’unico sollievo che
ho, quando accendo il generatore per caricare i computer, è un piccolo
ventilatore. Con il generatore quest’anno ho avuto tanti problemi. Ne comprai
uno nuovo quando presi il camper, e mi andò bene per un certo periodo, poi
iniziò a dare problemi e lo mandai in riparazione, senza spendere nulla, in
quanto era in garanzia. Mi fu sostituito, ma anche questo dopo un po’ di
tempo presentò gli stessi problemi, finché si bloccò del tutto, e siccome non
era più in garanzia non lo mandai in riparazione, in quando mi costava come
prenderlo nuovo. Alla fine fui costretto a comprarne uno, ma la sera stessa
in cui lo misi in moto iniziò a perdere benzina. Lo rimandai indietro e lo
tennero quasi un mese, dopo di che me lo restituirono. Funzionò per qualche
mese, ma dopo si bloccò ancora il motore. Rimandai anche questo indietro e me
ne diedero uno giusto per andare avanti nel frattempo. Questo però non andava
già dalla prima accensione. Infuriato gli mandai una lettera alla ditta e
subito me ne diedero un altro dicendo che era nuovo, ma in realtà non lo era.
Neanche questo andava bene, in quanto non dava la giusta corrente, però per
il momento funzionava. Gli mandai un’altra lettera, dicendo che mi sarei
tenuto entrambi i generatori finché non me ne avrebbero fornito un altro
nuovo e funzionante. Ormai siamo costretti a comprare roba cinese e il 90 % è
artefatta. Dopo pochissimo tempo anche questo generatore si ruppe e non
conveniva ripararlo. Non mi risposero più e fui costretto a farne riparare
uno dei due con poco. Ora tiro avanti ancora con quello, finché non mi
lascerà a piedi anche questo. Nel periodo in cui ero senza corrente ero
costretto ad andare in un’internet point e mentre usavo il pc ricaricavo di
nascosto le batterie dei miei due computer, che alterno. Ogni tanto capita
l’occasione che conoscenti mi chiedono di sistemargli il giardino, e guadagno
quei 20 euro in più con cui tiro avanti. Anche questi lavoretti però
oggigiorno sono rari, perché sono sempre di più le persone che non lavorano.
Due anni fa scesi giù in Puglia per avere dei documenti, e non potendo andare
in albergo scesi in camper. Colsi l’occasione per andare a salutare un amico
che vive in Abruzzo nelle mie stesse condizioni, in camper, e passai anche da
altri amici a Napoli. È molto bello fare le vacanze in camper, molto più che
affittando un appartamento, è un’esperienza da provare secondo me. Non è la
stessa cosa però viverci … Prima vivevo in un villino di 150 mq e ora per
colpa di questo Stato vivo in un camper di 10 mq! IN QUESTO MOMENTO MI SI è
GUASTATO DI NUOVO IL GENERATORE, MANCO AVERLO FATTO APPOSTA. MI PREPARO PER
FINIRE GLI ULTIMI SOLDI CHE MI SONO RIMASTI E PER ALTRI PROBLEMI Ormai devo
sempre cavarmela, in un modo o nell’altro, per tutte le avversità che mi
ritrovo sempre più spesso. Devo sempre pensare dove caricare l’acqua quando
mi sposto, e dove scaricarla, e se la batteria mi lasciasse a piedi dovrei
sempre risolvermi tutto da me, perché nessuno aiuta nessuno spero solo che tutto questo finisca presto.
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Ultimo atto
A Febbraio,
2013, ho chiesto il documento 335 CPP alla procura di Udine per conoscere chi
era il magistrato che portava avanti la procedura degli allagamenti di Mesagne.
Come mi indicò il magistrato di Brindisi non dovevo più andare giù in Salento
per richiederlo: visto che erano passati cinque anni da quando risiedevo ad
Udine. Hanno rifiutato comunque la mia domanda e mi hanno detto che essendo una
regione indipendente non ne aveva la possibilità. A questo punto, il 1 Marzo ho
inviato un ennesimo esposto alla Procura di Brindisi e per conoscenza, anche
alla procura di Udine. Non ho comunque ricevuto nulla, sempre nell’indifferenza
della mia persona. Dopo poche settimane mi hanno contattato degli amici da
Mesagne e mi hanno avvisato che era uscito un articolo sul giornale riguardo
gli allagamenti. Con grande piacere visi che si stava muovendo qualcosa, ma
dopo aver letto l’articolo sono rimasto sbalordito. Il comune, l’ANAS, e la
Provincia erano state condannate e dovevano risarcire i danni ai cittadini che
avevano subito gli allagamenti. Questi, tranne me avevano vinto la causa, ma
per essere risarciti dovevano aspettare il processo penale! I soldi comunque
non venivano pagati dal comune, perché in quel periodo era assicurato dall’Assitalia.
Com’è possibile che un processo civile sia finito prima di uno penale, del
quale non si hanno ancora notizie? L’avvocato Morgrse all’inizio ci doveva tutelare tutti e 125, ma
invece di portarci davanti al tribunale civile, ci portò al penale. Perché, questo
processo non lo si doveva fare? Nel 2007 si tentò di archiviare il caso, ma io
pronto lo feci riaprire. A questo punto il figlio prese in tutela solo cinque
persone, tutte della casta, tra le 125 e le portò questa volta davanti al
civile e gli fece vincere la causa. Ancora più infuriato, il 9 Aprile, ho
inviato una raccomandata al Giudice che presenziò la causa De Mastro, per
metterlo a conoscenza della mia storia, e per avere notizie in merito al
processo penale. Non ho comunque mai avuto notizie. Com’è possibile che chi ti
tede tutelare, invece, ti lascia nell’indifferenza? Eppure siamo noi che li
paghiamo i loro stratosferici stipendi. Un domani sperò che l’avvocato in
Salento abbia un po’ di coscienza e che mi dia la possibilità di aver ancora fiducia
nel prossimo e nella giustizia. Adesso non faccio altro che tirare a campare,
qui a Udine, lontano dalla mia amata terra, nel mio camper. Spero che qualcuno,
leggendo questa storia, apra la propria coscienza, affinché possa capire cosa è
la giustizia oggigiorno e che ne tragga consigli per non incappare nei miei
stessi errori. Tutte quante queste persone sono latitanti quando si tratta di
dare spiegazioni e di prendersi le proprie responsabilità; e quando devono
pagare i loro errori, queste amministrazioni dello Stato, sono tutte tutelate.
Noi invece siamo costretti a pagare senza avere la possibilità di reclamare,
dobbiamo stare zitti senza ricevere i nostri diritti. Non hanno alcun rispetto
per le dignità altrui, distruggendo così le famiglie e i loro beni. Mettono la
gente in condizioni tali a fare scelte che non vorremo mai pensare. Mi auguro
di trovare la giusta strada, con l’aiuto di amici, per riprendermi quello che
ho perso e anche la mia dignità, più volte infangata. Non abbandonerò mai la
mia lotta intrapresa per i miei diritti e spero di riuscire, un domani, a
rifarmi una nuova vita.
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