martedì 6 maggio 2014
ULTIMA DENUNCIA
Dimastrodonato Angelo c/o Carriero Margherita via Aquileia n16
33058 San Giorgio di Nogaro (UD)
Cell. 3318519838
Nato a
Latiano il 13-03-1954 (BR)
Residente a Cervignano Del Friuli (UD) Via Indipendenza 1 /33052
C.F.dmsngl54c13e471q Carta D’identità N .AR4231573
Denuncia Querela .
Oggetto : in merito alla mia esplicita richiesta atti sono venuto a conoscenza che il fascicolo n 3070/08/21 riguardante la causa non e stata evasa come previsto dalla legge e la costituzione , (essendo io parte lesa ) è non o risposte alla raccomandata n 14450705969-5 inviata alla Procura di Brindisi
Espongo quanto segue :
Tornato da Rimini andai ad abitare con i miei genitori,nella casa dove avevo fatto tanti sacrifici , giusto il tempo per fare la mia.
Acquistai il primo terreno in via vecchia Ceglie in quanto sito nelle immediate vicinanze della casa dei miei genitori ,e cosi sarei stato agevolato per la costruzione .
Il 14-8-1984 il Comune emise un’ordinanza sindacale con la quale avvisava i proprietari che i terreni si dovevano tenere puliti o recintati,io optai per la recinzione.
Tramite l’architetto Giancarlo. Mingolla. e mi feci consigliare in proposito.
Presentai la domanda a nome mio e, lasciati trascorrere un paio di mesi, mi recai presso il comune, qua mi riferiscono che occorreva la piantina.
Ci penserà lo stesso architetto, e con quella in mano mi presento di nuovo in Comune passano altri due mesi senza saper nulla.
Ritorno e mi sento dire che la piantina non andava bene perché non era specificata la larghezza della porta d’ingresso e la relativa altezza del muro perimetrale , a questo punto o capito che c’èra qualcosa che non andava erano tutte scusanti .
L’architetto mi spiegherà che l’altezza non può essere superiore a due metri e mezzo e questo già lo sapevamo noi muratori c’era bisogno di appellarsi a questa stronzata, si mise a ridere e disse che questo comportamento non era l’unico.
Consegnai una nuova pianta, cioè uno schizzo di planimetria, ma lasciai perdere e non ritornai più all’Ufficio Tecnico , perché dentro di me o cominciato a bollire.
Feci di testa mia e mi procurai un escavatore per spianare il terreno e livellarlo.
Dopo di che gettai le fondamenta e alzai il famoso recinto, di modo di averlo d’acconto quando avrei cominciato a costruire .
E qui l’amara sorpresa vengono due vigili mi chiedono che cosa stavo facendo gli spiegai che facevo il recinto come ordinanza del Comune e che avevo presentato anche la domanda , un o dei due vigili si rivolge a l’altro e di dice chiudiamo gli occhi come abbiamo fatto con altri, questo gli risponde ,non possiamo farlo da lui ci anno mandato, (Domanda mandati da Chi?) mi lasciano un verbale dove vengo denunciato per costruzione abusiva .
Vado in comune cerco di parlare con il sindaco e trovare qualche soluzione se fosse stato possibile, era solo una semplice recinzione dettata dal Comune , ma cosi non fu, ne ebbi mai una risposta.
Andai a parlare con l’avvocato Francesco Morgese. per presentare un ricorso al Tar disse per cominciare 300 mila lire per la lettera, ma non o mai capito cosa serviva la lettera, caso mai per le carte bollate lo avrei capito Booo, aspettai una risposta ma non arrivò mai.
Aspettai un bel po’ di mesi e andai a chiedere a che punto fosse il ricorso , mi fu risposto che dovevo attendere .
Pochi mesi dopo arrivo la notifica della Procura per presentarmi in tribunale.
Per cui mi fui costretto a rivolgermi ad un amico Angelo. Iaia. con lui avevamo condiviso il seminario , era da poco che aveva aperto uno studio, gli raccontai tutto ,e prosegui.
E da qui si apre la mia vicenda giudiziaria perché prima di allora non ero mai entrato in un Tribunale, e ne mai ci entrerò fino al 2001.
Sono stato condannato a 27 mila lire e 5 giorni di condizionale pagai solo le 27 mila lire i 5 giorni mi furono condonati perche di buona condotta ,chiesi al’avvocato di fare ricorso e volevo essere partecipe in tribunale volevo denunciare il comportamento di vigili .
Mettevano ordinanze di fine lavori dopo che erano stati finiti e non durante i lavori come avevano fatto con me, non accettavo la condanna .
A questo punto l’avvocato disse non ti preoccupare adesso me la vedo io ,non entrai mai in tribunale fecero tutto loro alla fine ne uscii il 24-6-86 con la sentenza di non aver commesso il reato, a rimetterci la faccia fu il Comune (Foto prova )
Tra me dissi finalmente o avuto giustizia, ma me la faranno pagare, in più occasioni mi fermavano i lavori , di qualche giorno o settimana, dovevo portare il pane a casa erano periodi di crisi le ditte non assumevano solo se lavoravi a nero .
Vado a trovare il figlio del vecchio proprietario del terreno, per chiedere perche non ci davano il permesso di costruire, Giancarlo mi racconta la storia del terreno ancora di proprietà del padre, da quel terreno avevano staccate due particelle in una era di mia proprietà e un ‘altra l’aveva comprata un’altra persona perche avevano bisogno di soldi, mi dice subito che li non mi avrebbero fatto costruire come anche loro.
Gli domandai il motivo, e rispose che una persona del Comune aveva offerto dei soldi per quel terreno, siccome il padre non a ceduto non li facevano costruire , io con loro,cosi decisi di abbandonare e aspettare che cambiassero le situazioni.
Nel 1985 compro il terreno in contrada Calderone con i soldi che avevo
Dopo 25 anni e ancora nelle medesime condizioni (Foto prova n 1 +1A)
avuto dai suoceri, Intorno alla casa avrei potuto disporre di un bel pezzo di terreno da coltivare, Tramite l’architetto Massimo Tamburano. presentai la domanda di concessione edile Abbiamo pattuito che gli davo 1,500.000 di lire e mi chiesi di portarli dei clienti siccome ero nel giro dei muratori per me era facile e lo feci più volte. Fui obbligato a stipulare un’assicurazione per avere il permesso edile sulla legge Bucalossi, la tassa che si pagava allora per ottenere la concessione edilizia, ovvero il permesso per poter costruire. Chiesi di dividere la tassa in quattro rate e loro si volevano tutelare facendomi fare un contratto con una assicurazione consigliata da loro ,in un altro paese , non so perche non lo fecero nel nostro Mesagne
Mi rinnovarono automaticamente l’assicurazione quando ebbi finito di pagare le quattro rate, perché non avevo dato intempo la disdetta.
La concessione edilizia mi fu rilasciata il 03-04-1986, sono quattro fogli. (Foto prova n 2)
A fine ottobre del 1997 che con i colleghi della operativa si doveva andare a cena fuori , , al ritorno lasciai alcuni amici che avevo in auto alle proprie case e andai per fare un controllo in campagna .
Rimasi scombussolato nel vedere,tutta la cantina piena d’acqua.
Non avevo parole e subito cambio il mio stato d’animo , arrivato a casa non sapevo come dirlo a mia moglie ma dovevo dirglielo per forza ciò che era successo , si mise a piangere.
L’indomani mattina con l’aiuto di mio padre trovammo un suo amico che aveva una grassa pompa e con la mia cominciammo a mungere acqua e ci son voluti 3 giorni per svuotarla tutta.
Chiamai chi mi aveva fatto lo scavo per ripristinare il pozzo e dare una sistematica in torno alla casa mi costo circa 2 milioni il danno ricevuto, i primi soldi che comincerò a perdere.
A questo punto faccio una raccomandata e la invio a tutti i proprietari limitrofi dicendo di ripristinare i canali esistenti all’origine ,ma non ebbe nessuna conferma rispose solo uno dicendo di non sapere nulla dei canali, ma presto si liberò del terreno.
Credevo fosse un caso eccezionale ,e continuai i lavori e andai a parlare con il Sindaco.
Il Sindaco di allora, divenuto poi onorevole, mi rincuorò di non preoccuparmi che avrebbero provveduto loro a sistemare ogni cosa, le solite parole per prenderti per culo.
Fu la prima presa in giro perché non mossero neppure un dito per aiutarmi.
L’anni successivi ci fu il secondo e terzo allagamento.
Con il secondo di inizio anno mi arrangiai da solo, essendo che fu di dimensioni ridotte.
Non mi scoraggiai e andai avanti lo stesso a costruire perché,ancora fiducioso delle parole dell’amministrazione comunale, confidavo nella soluzione del problema attraverso l’intervento degli enti competenti, ma non credevo che gli enti preposti di davano alla latitanza.
Ma ahimè, non avevo idea della voragine che si stava aprendo e che con il passare degli anni avrebbe risucchiato insieme all’acqua ogni mio sacrificio che avevo sostenuto per realizzare la casa in campagna.
Questo perché non sapevo con quale gentaglia avevo a che fare,
Certo, mica si allagava casa loro.
Nel terzo allagamento, che risale al 15-09-1988 decido di costituirmi parte civile contro Oreste Antonucci , proprietario del terreno dove fu manomesso il canale, in seguito al livellamento mediante aratura per comodità sua non si pensa mai alle conseguenze, tanto con gli amici poi si aggiustano tutto.
Ricordo da bambino venivamo a giocare in questi canali per cercare girini e a caccia di lucertole erano grandi cieca 3 metri non ci si passava da una parte a l’altra ,ed era stato ridotto a circa 50-alla fine del canale vi era posto un tubo maggiorato . (Foto prova n 3 3a 3b 3c
Dopo aver abbandonato la coltivazione dei campi suddetto proprietario, uno dei maggiori responsabili del dissesto idrico, si dedicherà successivamente alla messa in opera di un autolavaggio ,complicando di più la mia vita e quella degli altri.
Per portare avanti la causa era necessario presentare una perizia che dimostrasse come fosse stato modificato l’assetto del terreno e il corso originario del canale, mutando notevolmente la portata dello stesso, da canale a colina .
Lo feci tramite un geometra del comune Tamburano che tra l’altro e il padre di chi mi a fatto la piantina, e passo a lui l’incarico, lui invece di tutelare me questo stronzo tutelo il Comune e mi costo 600mila lire più 5 carte bollate da 10.000mila , una mi fu restituita, fu troppo onesto visto che un ‘altro geometra le perizie le ho pagare 300mila lire, e senza errori
Chiesi di fare la misurazione per mettere i paletti ai confini per delimitarli, per essere tranquillo dove poter piantare alberi e quant’altro.
Ma ci fu l’allagamento e rimasi senza soldi ,non fu fatto più la misurazione ,andai per regolare i conti li dovevo ancora 100.000 lire .
Trovai il fratello ,mi fa ,mio fratello si e sbagliato ci sono 3,500.000 da pagare da dove esce fuori una cifra del genere fa , calcoli statici e direzione lavori.
Riguardò i calcoli statici mi fece degli errori addirittura mi piazzo un pilastro al centro che dava problemi a entrarci e fare manovre nella cantina aveva sbagliato la misura della rampa era difficile scendere con auto normali.
Riguardò la direzione lavori dovrebbe spiegarmelo come faceva a seguirli se stava studiando fuori regione ,quando arrivai al getto del solaio della cantina venne il padre e disse va tranquillo con tutto quel ferro si mantiene da sola aggiunse perche avevo fatto il pilastro centrale e gli risposi chiedilo a tuo figlio, dopo di questa visita non vi fu altro controllo.
Gli portai altri 500 mila lire + 100 per la continuazione dei lavori chiesti dal Comune e gli dissi di non farsi più vedere non era giusto il suo atteggiamento.
Ricevetti anche la lettera del’ufficio tecnico del Comune dove mi avvisava di andare a pagare ulteriori 100 mila lire per la prosecuzione dei lavori, soldi che avevo già dato a Massimo Tamburano. , con l’aggiunta di passare dall’ufficio di Massimo Tamburano. e finirlo di pagare ,cosa interessa questo al Comune ? questo non è un comportamento di Comune
Molto più avanti ci penserà un altro geometra a farmi avere l’abitabilità .
L’avvocato Angelo Iaia. dovette fare di nuovo le ricerche il geometra Massimo Tamburano, aveva omesso molti particolari, per agevolare il Comune e screditare me.
Aveva messo proprietari che erano morti o che non lo erano più o aveva sbagliato l’indicazione tra proprietario e terreno ecc..
Successivamente mi furono chiesti circa 7.000.000 di lire per perizie e spese se volevo andare avanti , ne avevo avuto già 3 allagamenti non avevo soldi stavo pagando i danni ricevuti, cosi non avendo soldi per continuare pur sapendo che era un loro angheria mi mettevano in queste condizioni di non potermi difendere sapendo benissimo che non avevo soldi , pagai gli avvocati e fini li
Tutti i documenti furono trattenuti dall’ispettore Furone di questo non o prove da poter esibire li si possono trovare negli archivi della procura di Brindisi, più volte richiesti ma non lo mai avuti. Da parte mia avevo fatto ricerche e mi portarono al’ufficio ARNEO a Brindisi ,spiegai quello che mi succedeva e se potevano fare qualcosa , mi presero un appuntamento con una persona la quale vigilava sui canali definita (guardiano dei canali).
Alcuni giorni dopo e intervenuto ,abbiamo fatto un giro di ricognizione a visto e preso nota, di tutto , mi assicurato che tutti i lavori fatti dalle persone sarebbero state ripristinati e che avrebbe steso una nota ,ma non so che fine fece.
Poco tempo dopo si presentarono dal mio confinante Pugliese Giulio l’ARNEO di Lecce , mi feci avanti e gli spiegai che vi era stato un guardiano dei canali dell’ARNEO di Brindisi .
Ci fu risposto che loro non c’entravano sulle responsabilità dovuti a gli allagamenti ma erano responsabili i proprietari e non vi erano canali ma bensì coline di scolo..
L’anni successivi cominciarono a mandare bollettini di pagamento .
Dissi tra me se sono i responsabili perche devo pagare i bollettini? Ma successivamente ne pagherò uno per dimostrare che pagavamo i bollettini per presentarli davanti al giudice.
Ancora non avevo finto la casa e nel 1993 mi ci trasferisco con tutta la famiglia.
Erano nati problemi in famiglia tra mio padre e mio fratello ma ci andai di mezzo anche io come al solito sempre il più grande, cosi decisi di trasferirmi anche se non mancava molto
Ai tempi della mia prima denuncia tramite avvocato Angelo Iaia. non esisteva ancora l’autolavaggio.
Entrò in funzione nel 1994, dopo che di nuovo fu modificato il terreno, con lo stesso proprio sopra il canale e deviandolo a piacimento.
Quando pioveva troppo si ostruiva il passaggio dell’acqua e di conseguenza il canale straripava inondando tutta la campagna circostante. (Foto prova n 4 4a -4a - Copia.bmp
La costruzione era abusiva e ciò nonostante gli diedero il permesso di esercitare l’attività, mentre io per aver gettato solo le fondamenta per la recinzione del mio primo terreno mi beccai una denuncia e fui condannato.
Ma la legge non è uguale per tutti?
Durante le indagini che partirono in seguito alla mia querela, e la denuncia contro Oreste Antonucci che riversava acqua dell’autolavaggio nel canale,venne fuori che il Comune aveva rilasciato al titolare dell’autolavaggio una concessione in sanatoria.
Per gli abusi in atti d’ufficio venne incriminato anche l’ex Sindaco Cosimo. Fagiano. che, divenuto nel frattempo onorevole, ne uscì pulito.
Furono rinviati invece a giudizio O. .A., l’ex assessore Galeone . Giovanni. e il funzionario dell’ufficio tecnico Savino . Martucci. con tutto ciò l’autolavaggio resto li a funzionare nell’indifferenza totale. (Foto prova n 5 5a 5b 6
Vi fu un tentativo di archiviazione del resto non so come finì se mai ci fu una causa.
Il mattino del 18 dicembre mi recai in comune perché ancora pioveva era da due giorni e sollecitai il loro intervento, in quanto mi ero già reso perfettamente conto che la costruzione abusiva dell’autolavaggio con deviazione del canale, mi avrebbe causato nuovi danni non indifferenti, e questa volta avevo tutta la cantina piena
Il funzionario tecnico del Comune Savino. Martucci. mi consigliò di starmene tranquillo che non sarebbe successo nulla ma io non ero dello stesso parere, mentre lui a chi lo tutela a me non ce nessuno .
Non feci in tempo a ritornare a casa che già questa era invasa dall’acqua.
Nel pomeriggio ebbi l’onore di ricevere la visita del Sindaco Cosimo. Fagiano., quello che sarebbe di lì a breve divenuto onorevole nel Pd.
In quell’occasione furono impartite disposizioni ai servizi sociali: mia moglie fu collocata con i figli presso mio padre.
Vi sarebbero dovuti rimasti una settimana, il tempo a me necessario per rendere di nuovo la casa abitabile almeno il necessario.
Ad altri invece, non si sa in base a quali valutazioni, fu dato un alloggio, come riportarono i giornali del giorno successivo.
Ma cristo non siamo tutti uguali davanti a questi casi .
In casa era entrata poca acqua ma lo scantinato era tutto pieno oltre che non vi si poteva stare perché il pozzo artesiano non era più potabile.
Dovevo ripulire anche la cisterna e disinfettarla, perché vi era entrato di tutto e di più. Siccome avevo l’impianto elettrico di comando giù nello scantinato fu necessario anche sostituire l’intero quadro e spostarlo nel piano superiore.
Dopo 5 giorni a far su e giù dalla rampa, per tirar fuori tutta la roba, non ero più in grado di stare in piedi, (di questo c’è un video che non so perche il Giudice non accettò).
Rimetto a disposizione (Foto prova n 7)VIDEO_TS
Il 21 dicembre del 1995, deciso a non lasciar più passare, feci la mia seconda denuncia, questa volta al Commissariato di P.S. di Mesagne presso la Squadra di Polizia Giudiziaria, presentando le documentazioni in merito per quanto avevo subito durante gli allagamenti,anche quelli relativi agli anni precedenti, dalle quali si evinceva l’inettitudine del Consorzio di Bonifica.(Foto prova n8 8a 8b
I documenti richiesti degli allagamenti precedenti li consegnai ma non mi furono restituiti li o chiesti più volte ma non mi sono ,ai stati dati
Il giorno successivo Il Comune mi notificarono la prima Ordinanza di sgombero. In quanto la casa era inagibile per loro conto, mi ero messo contro le amministrazioni. O cominciato a mungere da solo l’acqua dallo scantinato solo quando sono arrivato circa meta sono intervenuti i pompieri da me chiamati.
ewqMi fu consigliato di rivolgermi ad un avocato per seguire il caso ,è da parte dell’avvocato mi fu chiesto di fare una perizia , consigliai l’Avv. Claudio Ruggero di trovarlo lui e cosi fu Franceschiello di Latiano ,ma dopo un po’ di tempo mi consegno i documenti disse che lui doveva lavorare nel Comune di Mesagne lo stavano ostacolando nel lavoro ,fu sincero e forse e stato l’unico , ma in compenso mi aveva fatto trovare una testimone Angela Candita,di Legambiente ma la conoscerò solo quando ci presenteremo in tribunale per testimoniare.
Costretto a trovarne un ‘altro a fare la perizia, la fece Leo Nitti, il quale fece risultare che l’erba fermava l’acqua e l’avvocato si incazzo , perche non andava bene ,dovetti trovare un altro geometra di Brindisi Antonio Marulli. subito mi disse dopo aver descritto la situazione che avrebbe fatto solo il calcolo dei danno ma non indicava le responsabilità , dopo aver portato la perizia l’avvocato chiese di farla abbassare di dieci milioni portandola a 48,500.000 circa , per fare il processo a Mesagne , a suo dire per fare prima . Per tutto il periodo delle feste di Natale e Capodanno abbiamo dovuto ripulire e salvare il salvabile , e anche grazie a degli amici che son venuti ad aiutarci.
Avevamo quasi finito la salute alla fine ti tutto ciò quando arrivo la notifica di rientrare cancellando l’ordinanza di sgombero era il 31 gennaio del 1996,anche se in quella occasione visto che non avevamo alcun aiuto siamo rimasti uniti in famiglia e si continuava a pulire e sistemare a rimettere a posto la roba. (Foto prova n8 - Copia.bmp 9)
Forse era stato meglio lasciare tutto come era visto che dopo solo 7 giorni ci si ritroverà nelle medesime condizioni era il 6.2.1986, come riportato nella relazione del comune(Foto prova n 9 - Copia.bmp 9a 9b 9c)
Mentre era in atto al’allagamento andai all’autolavaggio vi era una persona che sta pensando di rimuovere l’ostacolo con la ruspa ma no lo faceva anche dietro mia direttiva, quando vedo arrivare il proprietario lo intimai di far rimuovere subito quel ponticello, altrimenti gli avrei messo le mani addosso, subito la ruspa tolse il ponticello e l’acqua comincio a scendere velocemente ma ormai il danno era stato fatto.
Andai a casa telefonai direttamente al commissariato perché i vigili urbani non intervenivano evidente mente gli erano stati impartiti ordini in quel senso.
Mi fu indicato di richiedere l’intervento dei vigili del fuoco. Cosi chiamai i vigili del fuoco.
Ci portarono poi via con il camion dei vigili del fuoco perché era l’unico mezzo che riusciva ad arrivare a casa nostra. C’erano più di trenta centimetri di acqua sul manto stradale. Da casa mia verso il paese il livello dell’acqua si alzava. L’indomani, dopo aver trascorso la nottata in Commissariato,io ritornai a casa per valutare il da farsi e per controllare che non venisse saccheggiata la mia proprietà.
Al ritorno in Commissariato l’amara sorpresa: i miei erano stati trasferiti tramite l’assistente sociale in un centro immigrati ma siamo impazziti?.
Questo lo ritengo un atto ignobile e umiliante da parte dei responsabili del Comune, non ho mai voluto credere che sia stato per ripicca verso le mie ripetute denunce, ma non riesco a trovare altra spiegazione, se penso che agli altri nelle mie stesse condizioni anche di minore entità, veniva loro assicurato un alloggio dove poter provvisoriamente riparare.
Come se questo non bastasse mi rilasciarono un’ulteriore ordinanza di sgombero.(Foto prova n 10 - Copia.bmp10)
Come ciliegina sulla torta ricevetti la telefonata di mia moglie, la quale era furibonda. Voleva ritornare immediatamente a casa perché lei uno schifo del genere non l’aveva mai visto in tutta la sua vita. Fu lapidaria: «Meglio a casa nella melma che c’è qua».
Dopo circa dieci giorni dalle mie lamentale in Commissariato il centro immigrati di Mesagne fu chiuso. Tornati a casa non ci resta che rimboccarci le maniche ,e ricominciare nessuno ti aiutava ero giù di morale ma vedendo in che condizioni ero dovevo farmi forza e ricominciare, ma non finirà si succedono altri allagamenti a pochi giorni,come riportato dalla relazione del comune . (Foto prova 9) Indignato e incazzato più che mai, il 19-02-1996 richiesi l’intervento della Procura di Brindisi, la quale si mosse tre giorni dopo. . (Foto prova n 11 - Copia.bmp
Arrivò un auto della polizia con un magistrato gli spiegai la situazione e a dato disposizioni ai servizi sociali affinché provvedessero a dare un sostegno ai miei figli, mentre mia moglie veniva ricoverata in ospedale ormai cominciavano a distruggerci la salute ,tanto non era mica la loro.
Mia moglie, appartenente alla categoria degli invalidi civili, per aver contratto la poliomielite in tenera età, non riusciva più a camminare perché in seguito ai continui sforzi, non circolandole bene il sangue, le si era annerita la gamba e, di conseguenza, fu trasportata per aggravamenti da Mesagne presso l’ospedale di Brindisi, era il 24 febbraio.
Gli assistenti sociali, la capo e la sua aiutante, dopo aver scaricato i miei figli presso mio zio Antonio., il quale poteva ospitare solo una persona e non due, dimostrarono il solito menefreghismo bello e buono e basta, tanto che non si sarebbero più fatte sentire. - In quanto donne avrebbero dovuto avere un po’ di sensibilità per lo meno …
- Un po’ di coscienza dovrebbero averla.
Quando uscì mia moglie dall’ospedale si prese e si tornò tutti a casa.
A mia moglie era stata diagnosticata una trombosi coronaria con ulcere alla gamba, perché non faceva in tempo a guarirne una di ulcera che ne usciva un’altra.
Questo dovuto a tutto il lavoraccio in conseguenza agli allagamenti subiti.
Le fecero delle medicazioni e mi toccò pure fare avanti e indietro a Brindisi, cosa dovevo chiedere ancor l’accompagnamento, dopo quanto avevo subito non essendomi mai venuti incontro in nulla, nonostante fossero tenuti per legge a farlo?
La cartella clinica sta nel fascicolo che ha Sandra Di .Monte., l’amica di famiglia che cura insieme a un suo collega la mia pratica , o almeno credevo.
Quel giorno,decisi di andare in Procura, mentre mia moglie la portavo a Brindisi per le medicazioni, la lasciai in ospedale e andai in Procura sempre a brindisi ma non conclusi nulla mi scaricarono dicendo che non c’era il magistrato per ascoltarmi ,li incontrai il maresciallo dei carabinieri che avevo fatto a lui una denuncia, e mi salutò. Andai a prendere mia moglie e stavo facendo ritorno a Mesagne, mi venne in mente di rivolgermi anche al prefetto ormai sempre più nero , presi e tornai indietro.
Mi ci presentai con tutta la documentazione, foto comprese, le stesse che la Procura non a voluto vedere. Siccome si trattava di un fatto grave venni immediatamente ricevuto dal Prefetto in persona, il quale visti tutti i documenti, si è liberato dicendo: “Guarda che io le disposizioni al Sindaco le ho date e se non è intervenuto non è responsabilità mia. Visto che lei ha un processo in corso le conviene fare una denuncia cautelativa contro la procura così si daranno da fare”
- Perché, era responsabile la procura e non il prefetto per le inadempienze del comune?
- In fatto di allagamenti il responsabile è in prima persona il Sindaco.
-Se questi non interviene a quel punto dovrebbe pensarci il Prefetto, quale responsabile della Provincia.
Nel caso che anche il Prefetto non si dia da fare a quel punto ci vuole una denuncia presso la Procura, ed è quel che ho fatto, la quale deve darsi da fare.
Tornai a casa pranzammo e dopo andai in Commissariato per fare la denuncia come aveva detto il Prefetto.
Spiegai tutto a l’ispettore Rocco. Furone. invece di fare la denuncia chiamò il mio avvocato Claudio. Ruggero. e mi promise che di lì a poco ci sarebbe stata l’udienza il che avrebbe fatto in modo che il Giudice prendesse provvedimenti in merito.
Fu l’ennesimo buco nell’acqua perché tale udienza fu addirittura rimandata a suo dire , minimo tra un’udienza e l’altra trascorrevano sei mesi, ma mi porterà solo nel 1998 la denuncia in tribunale, per poter procedere.
Arrivo novembre mi telefona il mio legale dicendo di trovare altre prove in quanto c’era un tentativo di archiviazione ,risposi come sia possibile che tanti allagamenti non venivano presi in considerazione ? ma non immaginavo che anche lui era contro di me.
Passarono 2 settimane e vi fu un altro allagamento sapevo che prima o poi succedeva e questo sevi a riaprire il caso, non fini li che successivamente nel 1997 un altro ancora
Consapevole che questi stavano cercando di nascondere la verità con l’archiviazione del caso, mi stava venendo in mente che anche questo avvocato mi stava nascondendo qualcosa , ma non volevo crederci visto che mi era stato consigliato.
Il 13-03-1996, come riportato dalla relazione del Comune, subii l’ennesimo allagamento.
Come ogni volta in circostanze simili mi rivolsi al Comune, nella speranza che prima o poi qualcuno si sarebbe degnato di prendere in mano la situazione e di dargli il giusto peso che meritava, vista la gravità della stessa, in relazione ai danni e ai disagi creati in seguito alle ripetute inondazioni, che non venivano mai tenute sotto controllo. (Foto prova n 9)
Come risposta alle mie richieste mi fu inviato dal comune un auto spurgo, costretto poi a causa della piena a scappare via e ritornare il giorno successivo.
Mi avvisarono che sarebbe stato il primo ed ultimo intervento da parte del Comune.
Di li a pochi giorni venne un idraulico per cambiare la pompa mandato dal comune mi meravigliai ,cambio la pompa per me fu un ‘agevolazione ne avevo cambiate 2 .
A distanza di tempo mi vedo accusato che non avevo una pompa adeguata per evitare l’allagamento,eppure quella che misero era uguale alla mia di portata, era assurdo sia i pompieri andavano via quando vedevano che era tutto sommerso e anche l’auto spurgo andò via era come travasare il mare .
Ciò nonostante il 20 marzo 1996 ricevetti come ciliegina sulla torta una ingiunzione di pagamento di 30.000 lire per il trasposto dei figli a scuola, richiesta consegnatami dall’Assistente Sociale.(Foto prova n 12 - Copia.bmp
Fu una piccola ripicca nei miei confronti perché non accettavo di piegarmi alle loro volontà,
Una vergogna dopo quattro allagamenti in poco meno di tre mesi: non avevo più occhi per piangere e mi si chiede pure di pagare il pulmino della scuola bus che passava a prendere i ragazzi che abitavano in campagna, gente senza coscienza anzi mafiosi senza coscienza.
Al Commissariato ero andato per avere notizie ,un poliziotto mi fece capire che li stavo infastidendo con le mie continue domande sul caso perche non prendevano provvedimenti.
Nell’allagamento successivo mi rivolsi ai carabinieri,spiegai quello che mi stava succedendo, mi rassicuro e mi disse di ripassare dopo un po’ di giorni per fare le indagini.
Cosi feci qualche settimana dopo andai a domandare ,con grande meraviglia mi risponde che la lettera per pagare le 30.00mila lire era un atto dovuto per via dei conti interni ma non risultava al protocollo passata sotto mano .
Vengo invitato in Comune dal Sindaco ,caspita credo che adesso mi aiuteranno pensavo tra me , arrivato li ero io il Sindaco Franco D. la segretaria e un'altra persona non so chi fosse ne mi fu presentata ma credo che fosse qualche legale.
Cominciò subito a attaccarmi dicendo che non avrei dovuto chiamare i vigili del fuoco .
A quel punto mi torno in mente quello che disse il capo dei vigili del fuoco , avevano mandato per conoscenza il verbale alla Procura e al Prefetto oltre che al Comune .
Vi aggiunse che la polizia era andata al comune per avere informazioni e verificare ,ecco perche e incazzato.
Mi fa perche il suo avvocato non mi a contattato ? - e io pronto lo a fatto siete voi che non avete risposto. - Lui non e vero - Io controlli allora
Chiama la segretaria e la manda a controllare nel fra tempo continua a minacciarmi di farmela pagare e io zitto e ascoltavo.
Arriva la segretaria era quasi alle mie spalle ma con la coda dell’occhio o visto fare il cenno di consenso al Sindaco , credeva non lo avessi notato ,quando a un tratto cambia e si ammorbidisce e mi invita ad andare dalla responsabile dell’ufficio sociale la sig. Bellipario.P, ci salutiamo e scendo giù.
Arrivo al’ufficio domando la signora dove la potevo trovare e mi viene risposto che e in ferie e ritornerà tra dieci giorni altra presa per i fondelli.
Incazzato nero vado in caserma per denunciarlo ,esce un appunta tino se cosi definirlo era un ragazzino minuto e sempliciotto , - e mi fa e inutile fare una denuncia se non si anno prove - gli risposi che vi era la segretaria e un’altra persona , - e lui, si ma non si metteranno mai contro il sindaco,
A quel punto sono andato via imparando una lezione quando si va da loro bisogna portarsi un testimone altrimenti non potrai difenderti.
Visto il trattamento ricevuto mi metto e scrivo direttamente al Presidente della Repubblica
Scalfaro diede poi disposizione al capo della divisione del Segretariato Generale, stando agli atti, il quale a sua volta mi avrebbe poi risposto in data 11 dicembre, che i loro uffici avevano provveduto ad interessare la Prefettura di Brindisi, che bella presa in giro, o solo buttato via i soldi per il francobollo (Foto prova n 13
Era l’anno 1998 e ancora non venivano fatti i dovuti lavori come Dio comanda, ma solo una pulizia superficiale, giusto per far vedere che qualcosa si era fatto e per tenere buoni i cittadini.
Dai documenti risulterà che il Sindaco ha aspettato fino all’8-2-96 per emettere l’ordinanza con la quale invitava il consorzio ARNEO ad eseguire i lavori di pulizia dei canali, senza tuttavia imporre l’obbligo della manutenzione.
Il Consorzio da parte sua non si mosse fino a quando il Comune non dichiarò la pubblica utilità.
Come e possibile che sulle piante militari esiste il canale.
Se e stato fatto vuol dire che serviva a qualcosa ,e come fa a dire dichiararlo di pubblica utilità, se lo era già prima ,altri imbrogli sotto?
Ciò avvenne il 18-5-96 e tali lavori furono dichiarati dal Comune anche urgenti e indifferibili (Foto prova n 14 14a 14b 14c 14d 14e)
Non solo ma a cominciare dal 1996 cominciarono a mandare i bollettini di pagamento del suddetto canale ,che poi con la mia piantina che forni al geometra del Comune si arrivo al nome del canale Gallina, e allora non e una colina?
Vi fu solo una pulizia dei canali superficiale e nella mia proprietà peggiorarono la situazione.
Il consorzio eliminò il mio canale, il quale misurava circa 2 m di larghezza e 1,50 di altezza, per farne uno di 1 metro di altezza e 0,80 di larghezza, come da ordini ricevuti, invece di aiutarmi mi peggiorano la situazione .
In più volevano spostarlo avvicinandolo alla casa, portandolo sulla parte alta del terreno lasciando buona parte che diventasse una zona paludosa.
Andai a parlare con il tecnico del Comune, Enzo. Guido. e gli spiegai la situazione.
- Egli mi rispose: “Non sapevo che quel terreno fosse tuo, - e aggiunse
- vedi tu cosa vuoi fare e mettiti d'accordo con gli addetti del canale”.
Feci ritorno a casa e gli addetti allargarono il canale di altri pochi centimetri.
Mi fecero presente che non era corretto fare curve.
A me lo hanno modificato il canale, ma perché da’Oreste. Antonucci. no?
Che addirittura costruì l’autolavaggio sul canale stesso modificando il tracciato, come anno anche riferito i professori che stesero la perizia per conto del Comune.
Ma la legge non è uguale per tutti?
Da Giulio. Pugliese. perche non anno buttato giù il ponticello ? . (Foto prova n 15)
Invece di dire che lui gli denunciava se lo facevano ,e aggiunsero che avrebbe provveduto il comune a farlo, sempre falsità su falsità, ognuno fa quello che vuole.
Nel 1998 l’acqua del canale cominciava a straripare e quando giungeva al fico significava per me un nuovo allagamento in arrivo ormai ci avevo fatto la mano .
Allora mi recai in Comune e feci richiesta al maresciallo dei vigili del Comune di Mesagne Tarantino. di chiamare i Vigili del fuoco, altrimenti mi sarei ritrovato nelle medesime condizioni delle altre volte, almeno evitiamolo questa volta .
Ebbi un secco rifiuto da parte del maresciallo, il quale infastidito mi rispose: “Fallo tu.
-“ Chiama la polizia”,- “i carabinieri”,- “ i pompieri perché è un fatto tuo personale”.
A quel punto, indignato il pomeriggio andai a riferire il fatto al mio avvocato.
Claudio Ruggero. mi chiese di andare a parlare con l’ispettore Cuccurati. della DIGOS, la stessa persona che avevo conosciuto per la denuncia nel 1995.
Chissà perché non ci provvide lui! Io ci provai per tre settimane consecutive presso la prefettura di Brindisi, ma costui era assente ogni volta, finché stanco di andare avanti e indietro da Brindisi, mi rivolsi di nuovo al mio legale riferendogli che non riuscivo a contattare questo ispettore.
Così scopro dal mio legale che era ammalato, ma se sapeva questo perché ha mandato me, quando avrebbe potuto fare lui la denuncia?
Anche questa volta l’avvocato non ci pensò a denunciare il maresciallo Tarantino. in quanto non aveva compiuto il suo dovere.
Non solo ma non mi costituì nemmeno parte civile neo processo contro Oreste Antonucci
Ho dovuto provvedere da solo a ripulire l’acqua dallo scantinato e salvare il salvabile.
L’indomani mi venne a trovare il vigile Tamburano . (nipote del tecnico del Comune e cugino dell'architetto), che il giorno prima era con il Maresciallo Tarantino..
Era per costatare cosa fosse successo; ero nella cisterna dell’acqua intento a pulirla e disinfettarla,in quando amico mi disse che era dispiaciuto ma che non poteva far nulla in quanto era stato appena assunto.
Questa sua visita fu un atto di riconoscenza nei miei confronti, in quanto ci conoscevamo e voleva rendersi conto di cosa mi stavo succedendo.
Dopo la consegna degli atti (denuncia in tribunale contro Comune e Arneo), la controparte cercò di difendersi con assurde motivazioni:
- che la casa era abusiva, dopo che con il pagamento della Bucalossi mi diedero tanto di permesso;
-Che era stata costruita su un canale, nonostante distasse di circa 70-80 metri dallo stesso.
-Che l’acqua veniva su perché la falda era cresciuta, ma nella mia zona la falda è a 80 metri,e la pompa era a
100 m.
-Che non ero provvisto di una pompa adeguata, quando anche i pompieri e l’auto spurgo se ne andarono perché era per loro come travasare il mare.
-Che io avevo manomesso il canale, ma se sono stati altri e li ho anche denunciati.
Anche l’ARNEO si stava rendendo complice della manomissione impropria dei canali, dopo che riceveva anche i finanziamenti per la corretta manutenzione degli stessi .
Allora anche io ho pagato la rata per la pulizia dei canali.
Come evidenziato in precedenza nel video, li vi sono i riscontri che confermano la verità di quanto da me dichiarato. . (Foto prova n 7)
La sera del 30 agosto 1999 ricominciò a piovere di brutto, tanto che la notte non riuscimmo a chiudere occhio per la preoccupazione di ritrovarci di nuovo a bagnomaria.
Il livello dell’acqua ricominciò a salire e l’indomani eravamo di nuovo sommersi dall’acqua.
Nell’indifferenza di tutti ricevetti a casa un giornalista che poi pubblicò un articolo sulla mia vicenda. . (Foto prova n 17)
L’Amministrazione Comunale anziché aiutarmi vergognosamente sostenne, come riportato nell’articolo di giornale, che «ci saremmo visti in tribunale in occasione del dibattimento».
Nel frattempo ci fu l’udienza dove si dovevano presentare i testimoni.
La signora Candita . Angela, dirigente di Legambiente, si propose da sola nel 1996, quando conobbe il geometra Franceschiello.
Al momento di testimoniare la signora Angela. C. cominciò a tirarsi indietro con la scusa che non ricordava più nulla perché era trascorso troppo tempo.
Compresi che anche lei aveva subito pressioni presi un appuntamento nella sede di Legambiente, sperando in un loro sostegno.
Il pomeriggio del giorno dopo andai al’appuntamento ,mi fu difficile trovare la loro sede era in una scuola pubblica ,e subito capì che non si sarebbero esposti Angela. Candita. mi presento due suoi collaboratori e non si resa più disponibile andò via
Abbiamo parlato della problematica e gli o fatto vedere le foto e abbiamo preso appuntamento per il giorno seguente.
Il giorno successivo mostrai loro tutta la problematica relativa ai canali inesistenti e a solchi che si erano sostituiti ai canali; i due mi diedero ragione, senza tuttavia esporsi quando sarebbe stato il momento.
Più avanti scoprirò che non facendo tagliare un canneto procureranno dei danni anche loro, si limitarono a inviarmi un giornalista ecco cosa anno potuto fare, un bel modo di lottare per la tutela dell’ambiente .
Continuai a riparare i danni lavorando sodo,ogni volta aumentavano le perdite e non ci stavo più dietro ma andavo avanti nella speranza di trovare delle soluzioni, ma non ne vedevo a l’orizzonte ,sembrava che la colpa fosse la mia un indifferenza totale verso di me, sapevo già che c’è ne sarebbero stati altri ancora .
Non tardò a interviene il giornalista mandato da Legambiente, siamo arrivati nel 2000.
Mi telefonò che sarebbe venuto a parlarmi ma prima mi avvisò che doveva passare in Comune, forse per chiedere il permesso?, credo proprio di si magari voleva sapere perche mi ritrovavo sempre in quelle condizioni.
Mi assentai per circa un’ora, quando l’architetto del Comune Rosa .Bianco . Morleo. si presentò a casa mia e trovò mia moglie: ci fu una tale prepotenza da parte sua nell’accusarci che la casa non dovevamo costruirla li, che era abusiva e costruita sul canale.
Io non ero presente, peccato, perché qualche parolina gentile e un calcio nel culo se la sarebbe proprio meritato, al mio rientro mi riferì tutto mia moglie .
Arrivò anche il giornalista, il quale mi riferì che era stato in comune per sapere cosa stava succedendo nella mia proprietà, questo lo avevo capito ,bisogna chiedere il permesso per pubblicarlo , gli mostrai tutti i documenti e le foto per confermare la mia verità.
Infine mi disse che al Comune gli avevano detto che la casa era sul canale, al che volle accertarsi di persona: gli feci fare il giro di casa e della proprietà.
Ad un certo punto rivolto al Comune esclamo: : «Non possono prendere in giro le persone così: “la casa è distante dal canale” ! l’articolo infine lo titolò proprio così: «La casa sul canale». (Foto prova n 18 - Copia.bmp
Chiesi più volte che venissero presi provvedimenti in merito ma niente da fare, la giustizia è sorda e non ci sente, o meglio ha orecchi solo per pochi privilegiati, sicuramente non per un povero cittadino calpestato nei suoi diritti fondamentali
I legali non si riesce mai a capire quali giochi fanno, se stanno con te o con la controparte sanno essere ambigui.
Verranno nominati dei consulenti di parte, i famosi C.T.U.
Il primo rifiutò con la scusa di avere rapporti con il Comune, pesai subito che nessuno si sarebbe messo contro di loro.
Trascorsi 6 mesi lo seguì anche il secondo, perché tesseva rapporti con il consorzio di bonifica dell’Arneo, cominciava a prendere il contorno di chi e intimidito.
Così le udienze si susseguono senza produrre risultati.
Viene interrogato Rosato. Camillo, il primo testimone, proprietario di un terreno non molto lontano dal mio, anche lui danneggiato dall’acqua.
Alcuni giorni dopo i tecnici del Comune si presentarono presso la sua abitazione in cerca di qualche prova, per controllare se la sua casa era in regola, nono nonostante stesse pagando anche la sanatoria.
Quando ci incontrammo mi spiegò tutto per filo e per segno e di capirlo, perché se lo avessero richiamato non si sarebbe presentato .
Il secondo testimone stava mettendo in regola la costruzione in quanto la doveva accatastare e si attaccarono ad un gradino che costui aveva per entrare in casa , in paese ne era pieno.
Il terzo aveva un garage abusivo che gli serviva da magazzino per fortuna ancora non erano andati a controllare .
Cominciai a preoccuparmi anche per loro, a cosa fare per poterci aiutare l’un l’altro.
l 29-O3-2001 è la data della nuova udienza .
La sera prima andai dall’avvocato per parlare e venni a sapere che anche il terzo CTU nominato dal Giudice non accettò l’incarico non mi meravigliai più di tanto , come i suoi predecessori, trovando anche lui una scusa.
Avevamo capito tutti che erano intimiditi.
Me ne andai via arrabbiato e la notte non presi sonno, rimanendo a pensare ad una eventuale soluzione, e dovevo trovarla a tutti i costi .
Così il giorno dopo, per la prima volta dopo anni entrai in un aula di tribunale, non sapevo nemmeno come fossero fatto,se non averli viste nei film
Nelle udienze precedenti l’avvocato ci lasciava attendere all’ingresso, in quanto mia moglie aveva problemi di salute al piede.
Tuttavia non mi era mai stato reso noto che le udienze si svolgevano al piano superiore.
Lo seppi solo in occasione dell’interrogatorio dei testimoni.
Quel giorno doveva essere ascoltato un altro testimone Donato Pagano. (la stessa persona che firmo la lettera al’ANAS) , quello che aveva il garage.
Quando lo chiamarono io lo fermai e mi avvicinai al giudice, mentre l’avvocato cercava di trattenermi e intimorirmi dicendomi che non potevo fare una cosa del genere.
Mi scrollai le sue mani di dosso e giunsi davanti al giudice.
Mi scusai per il mio comportamento e chiesi direttamente al giudice perché non venivano presi accorgimenti per non far più allagare la mia casa, nonostante avessi più volte sollecitato l’avvocato ad intervenire in merito.
Mi permisi di far presente che visti i continui rifiuti mi sarei rivolto al tribunale dei diritti dell'uomo.
Il giudice mi rispose: “Il suo avvocato sa che ci sono altri sistemi”. - Cosa intendeva dire?
–Gli avvocati sanno come fare delle richieste particolari per far sì che i giudici intervengano con urgenza, e questo parassita lasciava che mi distruggessero.
Queste cose le sanno gli avvocati e se non si adoperano per far valere i nostri diritti la colpa non è del giudice.
l giudice chiamò l’avvocato e si fece sottoscrivere una dichiarazione che io avevo reso una dichiarazione spontanea e che lui non era a conoscenza degli altri allagamenti, per tutelarsi “ cazzo “ lui si tutela e a me chi ci pensa ?.
L’avvocato cambiò colori e su di lui si vedeva la bandiera!
Era furente per la figura che gli avevo fatto fare in un aula davanti a colleghi.
Idem l’avvocato del consorzio.
Non si aspettavano quella mia uscita estemporanea e si misero tutti a telefonare
Il giudice rinviò l’udienza al 8.5-2001 .
Con grande meraviglia rimasi scioccato perché il giudice non si degnò nemmeno di prendere i miei documenti che dimostravano la verità degli allagamenti ricevuti.
Si giustificò dicendo che dalle mie mani non li poteva accettare. Perche? erano mani di un criminale ormai era tutto compromesso cosa gli sarebbe costato? .
E non solo, non aprì neanche un inchiesta per cercare di capire cosa stava succedendo.
La sera stessa mi presentai nello studio dell’avvocato per dirgliene quattro, perché non aveva preso provvedimenti come disse il giudice.
Lui di nuovo mi sgridò che non dovevo agire in quel modo e dopo quattro giorni mi arrivò la sua raccomandata di destituzione dell’incarico.
Mi presentai in udienza l’8-5-2001 e riferii al Giudice che il mio avvocato aveva lasciato l’incarico .
Lo avvisai che non avevo soldi ma solo debiti in seguito allagamenti subiti, di cui l'ultimo solo pochi mesi prima: 17-11-2000 ma se anche li avessi avuti non credo gli li davo.
Il giudice concluse di ripresentarmi con un nuovo avvocato da dove prendevo i soldi se avevo solo debiti da pagare , perche non mi riferì che potevo avere il diritto di patrocino , questo lo scoperto solo dopo 7 anni.
Ma trascorso del tempo scoprii che avevano archiviato il procedimento senza avvisarmi.
L’avvocato voleva i suoi soldi, nonostante fosse venuto meno alle regole deontologiche del suo mestiere, e non mi volle restituire la mia documentazione.
ANAS -Il 18 Marzo tramite il geometra Marulli un CDU fa la perizia e la invia all’ANAS in quanto con i lavori dell’autostrada stava peggiorando ancor di più la situazione ,c’era bisogno di ingrandire i canali e non c’è cerano,stavano asfaltando senza pensare di inserire Tubazioni per il passaggio dell’acqua , dopo la lettera l’ANAS successivamente vi anno posto due tubi sotto dimensionati e senza fare i canali ,e cosi e rimasto fino al 2003
Quando ci o rimesso la casa ,dopo andai via dal paese e non so cosa anno fatto dopo ,a parte una vasca di laminazione a sentire la gente del posto costo circa 170 mila euro,ma non servi a nulla come dimostrano le foto (Foto prova n 19)
Non sapendo più cosa e come fare il 17-04-2001 mi rivolsi di nuovo al Presidente della Repubblica spiegando quanto era successo e sperando in un suo intervento. Foto prova n 20)
La risposta del 11-05-2001 fu di nuovo un nulla di fatto come in precedenza.
Il 28 -5 2002 vengo chiamato in tribunale nella causa di Oreste Antonucci ,dove lo avevo denunciato ,e l’avvocato Ruggero non mi costituì parte civile , in quella udienza mi e rimasto un bruto ricordo ,il CDU era stato minacciato e in aula piangeva ma mi fece più pena essendo una persona anziana ,e cosi che si vincono i processi? Foto prova n 21 - Copia.bmp
Raccontai la mia storia al presidente di un sindacato e mi consiglio un buon avvocato e mi indicò un suo amico.
Andai da lui con i documenti e gli chiesi di portare la mia storia davanti al Tribunale dei Diritti dell'Uomo, o trovare delle soluzioni .
Per circa un anno andai a trovarlo di tanto in tanto con le solite domande, a che punto era con la procedura.
Le risposte si alternavano con un: “sto controllando, sto vedendo, ci vuole un po’ di tempo per studiare cosa fare” cominciava a frullare in testa che questo non stava facendo nulla.
Ci fu anche un altro allagamento ma per fortuna entrò poca acqua nello scantinato.
Per questo non chiamai i vigili del fuoco, il Comune manco parlarne, mi rimboccai le maniche e ricominciai da solo a rimediare ai danni.
Con il nuovo insediamento del sindaco Mario Sconosciuto. , cerco di portare a conoscenza la mia storia, sul principio mi rassicurò invitandomi a ritornare dopo qualche settimana.
Trascorsi più giorni mi ripresentai da lui e comincio ad attaccarmi.
A suo dire la colpa sarebbe stata mia! Incazzassimo, prendo e me ne vado, ma mi ricorderò di lui più avanti
La maledizione dell’acqua mi colpisce di nuovo il 30-12-2002 con un altri allagamenti,
Nonostante le proteste popolari nulla si smosse nessuno si faceva a vanti a fare le giuste denunce tutti avevano paura cosi che alla fine nessuno pagava. Foto prova n 22
Diversi furono i punti del paese a ritrovarsi come me allagati: negozi, abitazioni e la Basilica della chiesa del Carmine.
Ancora una volta il Comune ci lasciò a combattere da soli contro muri di gomma.
Il Prefetto dov’era ?
Come mai non prese seri provvedimenti? Con tutto ciò che gli erano stati dati ordini da parte della Presidenza della Repubblica nel 1997
Il comune continuava a dimostrare di non essere all’altezza della situazione e il Prefetto se ne fregava
Io tornai dal sindaco per chiedere la relazione tecnica del nuovo allagamento.
Venni di nuovo scaricato anche lui mi mandò dalla solita Belipario., la quale con l’Ufficio Tecnico non c’entra nulla, essendo quest’ultima dei Servizi Sociali.
Anche lei farà la sua telefonatina al Sindaco e mi liquiderà prendendosi tutto il tempo che le necessitava per far sì che io mi arrendessi e non mi rivolgessi più a loro.
Incazzassimo presi carta e penna e feci un esposto alla Procura di Brindisi, ravvisandola di prendere provvedimenti e che del prossimo allagamento l’avrei ritenuta responsabile come suggerito nel 1996 dal prefetto lo feci il 9-1-2003. (Foto prova n 22)
La mia denuncia fu anche riportata da giornale.
Ricominciai con il chiamare i vigili del fuoco, salvare il salvabile e ripristinare la casa per poterci vivere senza alcun sostegno da parte del Comune.
I debiti aumentavano perché con il moltiplicarsi dei danni non riuscivo più a starci dietro.
Quando dovevo rimediare ai danni subiti dagli allagamenti mi toccava stare anche un mese senza lavorare per ripristinare e rimettere tutto a posto.
Non ce la facevo più a starci dietro.
Trascorsi soli 10 mesi dal mio esposto alla Procura tutta la città di Mesagne si ritrovò immersa nell’acqua. (Foto prova n 23
Era il 26-12-2003. Anche questa volta il comune ci lasciava soli.
Su mia richiesta i vigili del fuoco provvidero a svuotarci lo scantinato e la cisterna.
Fu questo il peggiore di tutti gli allagamenti da me subiti: arrivò a lambire 15 e + centimetri dentro casa, e fu solo grazie alle mie pompe che non salì oltre.
Avevo sigillato le porte e messo la pompa in casa, la quale rigettava l’acqua attraverso la finestra.
Sul piano stradale l’acqua era salita di circa un metro. Era una cosa spaventosa.
Un amico che era venuto a controllare come stavo ,rimase intrappolato che non poteva andar via e fu la mia fortuna mi aiutò a fare dei buchi lungo il muro di recinzione per aiutare il deflusso e far sì che l’acqua non entrasse in casa.
Nessuno si degnò di venire a vedere come eravamo messi.
A nulla valse il sollecito del mio dottore che era anche mio vicino di casa.
Lui fu soccorso. Noi no.
Dopo pochi giorni mia moglie cominciò a sentire dei rumori strani nei muri e per tranquillizzarla mi decisi a chiamare i tecnici del comune.
Mi fecero puntellare il solaio del piano terra e se ne infischiarono di me a del Pugliese che con i suoi nuovi lavori alla strada stava ulteriormente peggiorando la situazione.
Dopo essermi recato all’Ufficio Tecnico per ribadire cosa fare o se c’èra del pericolo, oltre a non ricevere alcun riscontro da parte loro, il pomeriggio ricevetti l’ordinanza di sgombero! Dovevo lasciare casa mia e sarei potuto rientrarci solo dopo averla rimessa a posto, poiché era stata ritenuta pericolosa.
Del nuovo allagamento avevo già a suo tempo ritenuto responsabile anche il De Luca con il suo muro, ma a nulla valse. . (Foto prova n 24
Mi rivolsi alla Procura della Repubblica di Brindisi con l’ordinanza del comune e gliela buttai sul tavolo: ero incavolato al massimo. Foto prova n 25
Lessero tutta la documentazione e si dichiarano dispiaciuti dell’accaduto.
Illecitamente mi fu indicato di rivolgermi al TAR di Lecce in quanto l’ordinanza era corretta visti i danni, ma nulla fecero per tutelarmi.
Al rientro mi fermai dal mio legale ma non lo trovai c’èra la sua segretaria le raccontai che ero stato in Procura e di avvisare l’avvocato.
Mi telefonò nel pomeriggio.
Lo informai che ero stato in Procura.
In quattro e quattr’otto prese un appuntamento con il sindaco per cercare di mettere a posto la situazione.
Il giorno seguente ci incontrammo in Comune e il Sindaco mi offrì la cifra irrisoria di mille euro, arrivando poi a millecinquecento.
Aggiunse che erano soldi che mi dovevano dare un po’ per volta ma se ci mettevamo d’accordo me li davano tutti in una volta .
Non mi ero mai sentito così umiliato in vita mia: della cifra che doveva venirmi corrisposta in rate non vidi mai neppure un euro.
E i danni da me subiti furono stimati in più di 45.000secondo il geometra Marulli da me contattato, non mise tutti i danni voleva a suo dire rimanere sotto la cifra reale e non fece nemmeno la valutazione di responsabilità come in precedenza mentre per me non meno di sessantamila euro.
L’ingegnere Campana . confermerà al sindaco che la cifra e molto alta, ancora una volta venni rigirato alla ormai alla ben nota Bellipario.P ,la sera andai dall’avvocato non ebbe nemmeno la faccia di ricevermi ,gli lasciai detto alla sua segretaria che l’indomani passavo a ritirare i documenti, dopo più di un anno mi vende al comune e una vergogna .
Quale il giorno dopo Bellipario.P mi scaricherà all’assistente sociale, Francesca, la stessa che scaricò i miei figli da mio zio e mia moglie nel centro immigrati.
In quell’occasione si apriva una struttura per me, ma non per mia moglie, fuori dal paese, ma solo per una settimana.
Tra me pensai subito alla loro vedetta perso di me, per le continue denunce che facevo verso il Comune ,feci l’indifferente volevo vedere dove volevano arrivare ormai ero in ballo.
Si trattava di un albergo per i pellegrini e non fui neanche messo in condizione di riuscire a contattare il sacerdote che lo custodiva, come mi era stato ordinato da Francesca .
Telefonai in comune avvisando che il sacerdote non si faceva trovare e sapere cosa fare, mi rispose che non c’era la responsabile come arrivava mi veniva a trovare , la sto ancora aspettando.
Dopo qualche settimana andai a trovare l’assistente sociale mi fece compilare la richiesta per il sostegno economico in quanto avevo perso tutto.
Aspetto, aspetto e aspetto ma nulla si muove e nulla avrò.
Sentendomi preso in giro, nel 2010 chiederò alla Belipario che fine ha fatto la mia domanda.
Con tutta risposta mi sentii dire: “Se tu ne avessi avuto diritto te li avremmo dati”!
Me ne andai via di lì disgustato oltre che rammaricato , pensare a quanti come me si affidavano nelle mani di queste persone ingannatrici , invece di aiutarci venivamo distrutti.
Nel frattempo la famiglia si divise: mia moglie andò ad abitare con la madre, mio figlio dal fratello a Udine e io rimasi in casa nonostante l’ordinanza di sgombero, per fare pulizia e recuperare quanto possibile.
Nei giorni successivi mi vedi arrivare un’auto del Comune con due persone a bordo: uno si qualificò come geometra del Comune, era lo stesso che si presentò con l’Assessore nei giorni seguenti all’allagamento, l’altro era un autista o giù di li .
Mi accusò che la colpa era mia, che l’acqua veniva da sottoterra, perché saliva la falda, che la casa era costruita sul canale, infine mi invitò ad andarmene, altrimenti mi avrebbe fatto sequestrare la casa, e di finirla con le denunce,ecco la mafia che c’e in un Comune .
Lo pregai di uscire: esci o prendo una mazza e vedremo dopo chi e che avrà ragione .
L’altro l’autista corse verso la macchina se la svignarono e non si fecero più vedere.
Con mia moglie arrivammo alla triste decisione che si dovevano vendere i mobili salvati dall’acqua per poter in parte tirare avanti, trasferirci a Udine e ricongiungerci con i nostri figli.
Io e altri cittadini vittime di allagamenti ci riunimmo in Comune di Mesagne per dire la nostra al Sindaco e chiedere perché si era arrivati a quel punto.
Ognuno di noi ebbe modo di esprimersi.
Io mi rivolsi al Sindaco senza alcuna paura e li disse in faccia : “È grazie alle persone che vi stanno dietro e vi proteggono ne uscite indenni sempre”.
- “Questa è mafia: sono 16 allagamenti che subisco e nessuno mi ha aiutato, lei compreso che per ben due volte son venuto a chiedere aiuto e mi avete scaricato all’assistente sociale e questo succederà anche alla gente qua riunita”.
Tutto fu registrato e filmato da un amico fotografo nella mia richiesta di avere una copia mi vedo rispondere che il Comune aveva dato disposizioni di non dare ne film ne registrazione a nessuno, e si non deve trapelare nulla dal Comune di quello che stava succedendo .
Alla fine abbiamo sotto firmato un documento con il quale ci costituimmo in Comitato, dando l’incarico all’avvocato Cosimo. Roraso. del Foro di Brindisi, il quale avrebbe poi proposto altri avvocati per portare avanti un’unica causa.
Girai al comitato tutti i documenti e il video in mio possesso, per permettere ai tecnici dell’università di Bari invitati dal Comune di fare il loro lavoro: ricercare le cause e le soluzioni riguardo gli allagamenti.
Durante un incontro con i tecnici nel castello vennero evidenziate parecchie infrazioni, tra cui muretti abusivi, deviazioni e manomissioni di canali con tubi sottodimensionati, oltre a canneti che ostacolavano il passaggio dell’acqua, tutti quelli nella mia zona erano gli stessi che io avevo denunciato più volte.
Per sistemare e bonificare il territorio ci volevano moltissimi milioni ne calcolarono ben 25.
Fummo invitati a un incontro con gli altri avvocati nella chiesa di San Pio. Francesco Morgese. guarda caso il mio vecchi conoscente quello che ancora aspetto il ricorso al TAR ,lo stesso che fu accusato che il Comune gli stava facendo lavori alla sua casa con la scusa della ristrutturazione del centro storico detto dal mio vecchio avvocato Claudio., sentiamo che dice dissi tra me , capi (“sta causa non sa da fa”).
Ci illustrò quello che potevamo fare in base all’entità dei danni che avevamo subito.
Chi aveva subito danni per una somma inferiore a 5000 € poteva rivolgersi al giudice di pace; per quelli che avevano ricevuto danni superiori di tenere conto che per andare avanti ne servivano altrettanti solo per cominciare! E così io dovevo tirare fuori 70.000 euro solo per imbastire un fascicolo? In più si dovevano dividere le persone tra i 4 avvocati. Foto prova n 26
Compresi che quel processo non avevano alcun interesse a portarlo avanti e cambiai strada cercando di tutelarmi.
Nel Comitato ci ritrovammo in 125 e tutti insieme, compreso l’avvocato Rosato ,al quale abbiamo dato mandato di tutelarci ,lui a sua volta chiamò 4 avvocati per difenderci ,cosi assistiti da quattro avvocati, in data 23-O1-2004, gli avvocati presentarono una denuncia penale presso il Tribunale di Brindisi contro: il Comune di Mesagne, l’ANAS, il Consorzio di bonifica e la Provincia.
Se ci fossimo presentati in sede civile, come fecero poi gli altri nel 2007, tra cui il figlio del mio primo avvocato (Francesco. Morgese.), a quest’ora anche noi avremmo avuto almeno il risarcimento. Siamo forse stati ingannati? Io dico di si.
Con la terza Ordinanza di Sgombero (24-01-2004), nella quale mi fu imposto di riparare i danni relativi al cedimento strutturale prima di rientrare in casa.
Mi veniva da ridere ,avrei buttato altri soldi se li avessi avuti .
Avrei dovuto cambiare tutti i pavimenti, gli impianti, il terrazzo e giù nello scantinato c’era da rinforzare il pilastro centrale. - Quanti soldi mi sarebbero serviti? - All’incirca trenta, quarantamila euro lavorandoci io , e senza stipendio da metterei in conto.
- I muri di recinzione, pavimentazioni lastrico ecc..ecc..
Una marea di soldi ci volevano, ecco perché mollai tutto non avendo nessun aiuto da parte delle istituzioni ,e me ne andai via ,per il momento avevano vinto loro, mi avevano piegato ma ancora non spezzato.
Non potevo rischiare un'altra volta, visto che nessuno prendeva provvedimenti.
Sisifo mollò la presa e lasciò il masso rotolare da solo perché avanti di quel passo ci sarebbe finito sotto schiacciato come una formica.
Perché il masso s’ingrossava ad ogni allagamento mentre Sisifo stremato si rimpiccioliva.
Il masso da trasportare era rappresentato dal porre rimedio agli allagamenti.
Tutto per un semplice canale lungo circa 7oo- 8oo metri.
Trovai un altro avvocato per tutelarmi Marina Leo Maria ,gli spiegai tutta la mia situazione , disse che non era possibile chiedere tanti soldi ,mi fece richiedere una perizia e la fece lo stesso Antonio Marulli, e io parti per il Friuli, tranquillo che tutto andava per il verso giusto, ma non fu così. Foto prova n 27
Alcuni mesi dopo ritornammo a Mesagne per riprenderci l’auto e altri effetti personali. Prima della partenza ci incontrammo con il nuovo avvocato Maria Marina Leo. per aggiornarci sulla causa per non tornare a breve.
Ella ci informò che era necessario trovare un capro espiatorio perché contro le amministrazioni non si poteva procedere e di trovare ottantamila euro che servivano per dare avvio al procedimento.
Proprio lei che in un’altra occasione sostenne quanto erano scorretti i colleghi a pretendere certe cifre.
Capii che anche lei fu intimidita, non ha voluto nemmeno i soldi per il suo disturbo e mi augurò di venirne fuori.
Rimasi con la speranza di avere notizie da quella denuncia del Comitato, le quali sarebbero giunte nel 2007.
Trasferimento a Udine
Vendetti i mobili che riuscì a salvare e raggiunsi da solo mio fratello a Udine in tasca avevo 100€ tra le quali 50 me li aveva dati mio zio.
Mi rimisi a lavorare,aspettai un mese e mezzo prima di prendere lo stipendio.
Trovai un appartamento , comprai la cucina e qualche cosa che ci mancava indebitandomi con una banca e telefonai a mia moglie per farla salire
La sera del 3-5-2004 ricevetti una telefonata da parte della vicina di casa al signora Rosetta, la quale mi disse che stavano demolendo il muro perimetrale dell'ingresso della mia proprietà.
L’indomani andai in Caserma e denunciai il fatto, mi fu chiesto chi potesse essere stato?
gli risposi gli unici sono quelli che o denunciato e che mi anno portato qua in Friuli (le amministrazioni),. Foto prova n 28
Lo stesso giorno seppi che mi avevano buttato giù tutto il muro.
“Cerca di vendere subito altrimenti non ti rimarrà in piedi la casa”, mi disse una persona informata sui fatti .
Durante le ferie estive scesi di nuovo e dovetti constatare che mi avevano asportato moltissimo materiale edile, attrezzature varie e alcune piante pregiate.
A vedere tutti i nostri sacrifici svanire così nel nulla mi si stringeva il cuore.
Non mi restava altro da fare che vendere, anzi, svendere. Poco prima di fare la stipula dal notaio nel dicembre del 2005 vi fu un ennesimo allagamento che mi costò altri 10,000 €.
Dovetti svendere la proprietà per solo 85.000€, 8,300 m. di terreno con un villino di 150 mq e con la cantina di altrettanti metri.
Con quella somma cominciai a pagare i debiti contratti in precedenza per colpa degli allagamenti, con quello che mi rimase feci un altro mutuo di 65,000€, per un appartamento di 70mq dove non riuscivi a muoverti liberamente.
A distanza di un anno e mezzo scopro che vi era un ordinanza del sindaco dove avvisava il venditore di fare avviso a chi comprava di non usare l’acqua non era potabile .
Si scoprirà anche che a evaso il venditore circa 250.000€ .il 7 novembre vi e stata la sentenza (ASSOLTO) gli innocenti in galera e chi commette reati fuori. Foto prova n 29
Arriva una brutta sorpresa da un centro infettivo a Udine ,qua vengo a sapere che ero portatore di epatite C. Mi prescrissero cinque compresse di Vibapirina e una iniezione di Interferone alla settimana ,chi le a provati sa che cosa sono.
Nel 73 e nel 79 ho ricevuto trasfusioni. Forse l’infezione arrivò dal sangue.
.Quando è successa sta cosa mia moglie mi ha trattato come un lebbroso.
Grazie a Dio ne sono uscito fuori.
Quindi chiesi il risarcimento per l’epatite, come anno fatto altri,
Ma non mi fu riconosciuto, passai una visita all’ospedale militare di medicina legale di Padova dopo 6 mesi circa mi consegnarono la risposta ,è che risposta non rispettava la verità molte affermazioni non erano vere. Forse per non riconoscermi i danni?
Alla visita che feci dopo 2 anni del 02-04-2009 portai con me la cartella clinica della Germania dove ero stato operato alla milza, dalla quale si evinceva chiaramente che non avevo avuto trasfusioni, oltre quelle dell’Ospedale di Mesagne avevo presentato due cartelle cliniche dove attestava che avevo avuto le trasfusione in due occasioni, ne avevo ricevute diverse sacche. Nella loro relazione finale scrissero l’esatto contrario, aggiungendo che il fegato e la milza era nei limiti. . Foto prova n 30
A quel punto dubitai per il fegato mentre per la milza era assurdo mi era stata asportata 40 anni prima , se questi sono dottori ! dio ce ne liberi .
È chiaro che hanno barato intenzionalmente per non riconoscermi nulla.
Nel 2007 erano ormai tre anni e mezzo che lavoravo in un’impresa di muratori a Ruda . Durante i lavori mi venne uno dei soliti dolori del lavoro alla spalla quando facciamo qualche sforzo, e non diedi peso alla cosa, feci la Tac, risposta lesioni dei tendini della spalla , portai il risultato della TAC e finalmente capirono che non sarei dovuto stare in malattia ma in infortunio.
Mi avevano dato 8 punti e mi volevano liquidare con solo 8000 euro.
Non accettai e dopo due ricorsi consecutivi mi riconobbero 16 punti, ancora pochi,
Equivalsero a 140 euro al mese i 16 punti dati , più avanti mi aumenteranno a 160, da questo mese mi anno aumentato passando a 165€ e perso il lavoro. Foto prova n 31
Ritorniamo a parlare del 2007 a Mesagne
Sempre nel 2007 mi arrivò un ingiunzione di pagamento da parte di Equitalia: si richiedeva l’ICI del 2004-2005 riguardava la proprietà giù a Mesagne che avevo svenduta.
Quando ci fu l’allagamento nel 2003 il sindaco di Mesagne mi rassicurò che mi avrebbe aiutato con il pagamento dell’ICI, vista la mia situazione economica, frase che però restò solo a parole.
Scesi così a Mesagne per risolvere il problema, con l’intenzione di pagare la metà, come voluto dalla legge.
Con arroganza mi venne risposto che dovevo pagare tutto per intero, visto che il sindaco non aveva messo nulla per iscritto.
Ritornato a Cervignano mi presentai a Equitalia e chiesi la divisione della somma, in quanto non lavoravo e non avevo soldi.
Mi divisero così il pagamento in rate mensili, ma al nono mese mi arrivò un’altra ingiunzione intestata a mia moglie e la pago.
Dissi a mia moglie di rivolgersi al sindacato e gli viene risposto, come già sapevo, che dell’ICI ci spettava pagarne la metà, incazzato più che mai e quando succede, giù raccomandate.
Il sindacato fece una lettera che spedi al comune di Mesagne e mi risposero che solo mia moglie aveva il diritto di pagare la metà, io no! Perche io no?
Ecco uno dei tanti puntigli che il comune aveva contro di me ancora continuava e infierire.
Una settimana dopo mi arrivarono da pagare anche i rifiuti del 2004-2005 di Mesagne e pensare che non abitavo più lì! Incazzassimo , scesi di nuovo a Mesagne e prendo appuntamento con il Sindaco.
Il Sindaco non era più lo stesso e dovetti spiegare tutta la mia faccenda a quello nuovo.
È stato molto gentile, questo lo devo riconoscere, e si è dimostrato un bravo Sindaco.
Chiamò la responsabile dell’ufficio tributi e questa quando sentì il mio nome rimase meravigliata, si scusò e dopo essermi presentato da lei, prese tutti i miei dati e mi disse che mi avrebbe mandato i bollettini con ciò che mi rimaneva da pagare, cosi tornai su .
Dopo un po’ di tempo mi arrivano questi bollettini e mi accorsi che erano superiori a quanto dovrebbero essere stati: dovevo pagare altri 800 euro. Se li avessi pagati avrei pagato il 150% e anche di più delle tasse dovute.
Portai così questi bollettini al sindacato che mi disse che non andavano bene e telefona lui alla responsabile.
Dovevo pagare questi altri soldi e dissero che dopo me li avrebbero restituiti.
Per non cadere in un’altra “trappola” denunciai il fatto alla finanza, volevo che finisse una volta per tutte .
Mi consigliarono di mandare tutti quanti i bollettini che avevo già pagato al comune di Mesagne e di chiedere quanto mi rimaneva.
Arrivati i nuovi bollettini, questi risultavano abbassati da 800 euro a 78 € ! Pagai, credendo che si era risolto tutto finalmente , ma non fu così.
Ebbene, non passarono nemmeno due mesi che mi arrivarono gli stessi bollettini dell’ICI che avevo già pagato!
Li dovevo ripagare con ingiunzione dell’ufficio di Equitalia
Dovevo andare a Roma e gli dissi di smetterla di intimidirmi e già sulla strada mi sarei spostato a Mesagne per risolvere la storia una volta per tutte.
Conclusione, il Comune si era dimenticato di avvisare Equitalia che le tasse le avevo pagate, un’altra volta il comune cercò di fregarmi. Foto prova n 32
Il , 20 Aprile 2007, mia moglie ricevette una telefonata da parte di una ex vicina, proprietaria del terreno a noi confinante la moglie di Giulio Pugliese..
Ci avvisa che gli avvocati lasciavano l’incarico perché la denuncia era stata archiviata, e se qualcuno volesse andare avanti doveva trovarsi l’avvocato.
Mi fu ormai chiaro che questo processo ” sta causa non sa da fare” ecco perché diesi l’incarico ad un’altra avvocatessa, Marina. Leo., anche questa dopo quattro mesi lasciò l’incarico, essendo stata anch’essa penso intimidita.
Dopo una settimana, il 26 Aprile ricevetti una notifica di avviso di archiviazione dalla Procura della Repubblica di Brindisi. Foto prova n 33
Risposi immediatamente “Com’era possibile che le mie denunce, quelle di altre 125 persone e il contributo di tecnici dell’Università di Bari non fossero sufficienti come prove?”, .
Mi vennero richiesto di presentare ulteriori prove.
Incaricai così un’amica Sandra Di Monte. avvocatessa di Mesagne di presentare le prove richieste per il caso, e dopo poche settimane venni informato che gli avvocati incaricati dalle altre 125 persone non avevano presentato le prove che avevo fornito al comitato.
Il caso rimaneva aperto e si doveva aspettare che venissero rifatte le indagini; tutt’oggi è aperto son quasi passati 10 anni e ancora devono finire.
Nell’ottobre 2007 lessi sul giornale che il giudice disse di iscrivere dal magistrato i nomi dei responsabili dei continui allagamenti nell’apposito registro per “disastro colposo”.
Nonostante questo il caso rimase contro ignoti ma i nomi li avevo dati tutti erano gli stessi che avevano indicato gli avvocati.
Si scoprì addirittura che la città di Mesagne all’epoca era a rischio R4, cioè vi era una concreta possibilità di perdita di vite umane durante le fasi alluvionali.
Da allora di questo processo non so più nulla, e tutte le volte che chiedo informazioni alla mia avvocatessa, questa mi risponde che bisogna aspettare che il tribunale apra le indagini .
Non avendo più notizie riguardanti il mio caso, il 30 Settembre del 2009 inviai una lettera al ministro Alfano, presso il Ministero di Giustizia, chiedendo informazioni sul perché il mio caso era fermo ormai da tempo. Foto prova n 34
Sempre nella totale indifferenza non ricevetti nessuna risposta, ricontattai lo stesso ancora il 22 Dicembre del 2009 ma ancora non ricevetti risposta.
Il quattro Gennaio dell’anno successivo, non ottenendo risposta dal Ministero di Giustizia, mi rivolsi al Mediatore Europeo, il quale mi consigliò di rivolgermi al Difensore Civico, che può svolgere le stesse mansioni. Foto prova n 35
Lo contattai come suggerito e il 3 Marzo mi rispose l’avocato civico di Brindisi , disse che non potevano procedere in quanto stava già provvedendo la Magistratura.
In tal caso mi sarei dovuto rivolgere al Comune di Mesagne, ma anch’esso non poteva provvedere in quanto non esisteva più un Difensore Civico in città.
Mi chiedo come mai un Mediatore Europeo non sia a conoscenza delle leggi Italiane, come fa a svolgere il suo lavoro così?
Andai in macchina a Mesagne, intenzionato a minacciare qualcuno per tirare fuori una volta per tutte la verità su questa storia
Il 22 aprile mi fermarono i Carabinieri di Mesagne, allertati da mia moglie, la quale si era presentata in caserma per sporgere denuncia e nella stessa dichiarò che ero andato via di casa con l’intenzione di farmi giustizia da solo.
Il comandante della caserma di Mesagne mi riconobbe era lo stesso che avevo incontrato sul tribunale, mi portò con lui in caserma, era lo stesso che mi scrisse anche la denuncia anni indietro.
Sequestrata la roba chiamarono un magistrato da Brindisi, che arrivato ha voluto sapere il tutto e gli spiegai io personalmente.
A questo punto mi hanno consigliato di tornare a casa e che avrebbero avvisato i vari enti di aiutarmi come la caserma di Cervignano e la Procura di Udine.
L’aiuto mi arrivò molto tempo dopo: 140 euro per sei mesi! Io per vivere avevo 5 euro al giorno, poi agli immigrati gliene danno 25! Con questa miseria io dovevo pagare mutuo e tutte le spese e mangiare! I soldi finirono.
Mi ritrovavo con due pesanti denunce da parte di mia moglie, in quanto erano iniziati i problemi in famiglia e arrivammo alla separazione
L’11 Dicembre del 2011 chiederò il certificato penale scopro che il caso era stato archiviato e io risultavo pulito. Foto prova n 36
Ad Agosto del 2010 venni contattato dall’Avvocato di mia moglie e mi disse che la separazione si sarebbe effettuata come in comune accordo.
Nel fra tempo a settembre o un incidente con lo scuter mi rompo la caviglia ma a d’ospedale non se ne accorgono se ne accorgeranno a Roma ero li per la manifestazione di Malagiustizia un mese dopo, ogni tanto sono anche fortunato .
Tornato a casa andai in ospedale per il piede , per vedere cosa fosse successo, e cominciarono altri problemi tanto per cambiare ,e altre denunce.
Presento denuncia a l’ospedale tramite i carabinieri e attendo le risposte.
A distanza di un anno presento il 335C.P.P. e scopre che era stata archiviata .
Chiedo di aprire il fascicolo per vedere la motivazione e scopro che i carabinieri non si attivarono per le indagini e il magistrato archiviò lo passo al giudice che archiviò anche lui , ma come si può fare una denuncia senza fare indagini ,non solo ma ci sono certificati del’ospedale dove ammette la responsabilità e una perizia medico legale .
Presentai opposizione ma non fu accettata con tanto di verbale dove l’ospedale ammetteva la sua colpa . Foto prova n 37
Finalmente il 22 dicembre del 2010 mia moglie mi consegnò i soldi, ma erano molto inferiori alla somma stabilita.
Comprai così un camper usato, in ci vivo tutt’ora qui a Cervignano ,ma mi sposto anche a Udine , con 4-5 gradi sotto zero d’inverno e 35-40 d’estate!
Il 12 Febbraio del 2011 un articolo sul giornale riguardante la mia situazione disagiata, senza fissa dimora, lavoro, soldi e riguardo l’indifferenza delle istituzioni nei confronti del mio caso, in seguito all’articolo fui chiamato dall’ufficio di collocamento dovevo fare dei lavori (sistemazione del verde pubblico) tramite un’impresa.
In ogni caso prima dovevo passare la visita per sapere se ero adibito o no a quel genere di lavoro, tra l’altro sapevano bene che ero un invalido civile e anche che avevo riscontrato la malattia professionale .
Era il 4 Aprile ed ero sotto contratto lavorativo per sei mesi, dopo un mese e mezzo di lavoro io e i miei colleghi effettuammo la visita medica presso il medico competente.
Ne risultò che nessuno di noi poteva svolgere quel lavoro! E che saremmo stati spostati.
Nel frattempo ci hanno fatto continuare a lavorare e mi iniziarono dei forti dolori al piede.
Pochi giorni prima di ferragosto, dopo altri tre mesi di lavoro, ci consegnarono un documento su cui veniva attestato nuovamente che noi quel lavoro non lo potevamo svolgere, ma ci tennero lo stesso lì! Ma a che serve il medico competente!!
Mi rivolsi dal mio medico curante, che attraverso una TAC mi confermò che si era assottigliata la cartilagine, anche perché lavorava male il piede, per la precedente frattura.
A questo punto mi rivolsi all’Inps e mi dissero che il caso riguardante l’infortunio non era di loro competenza, di rivolgermi all’Inail, e questi a loro volta senza visitarmi mi mandarono dai sindacati per presentare la domanda, il solito scarica barile, e senza nemmeno degnarsi di controllare il piede.
A questo punto mi rivolsi all’Asl, medicina del lavoro, e gli spiegai la mia situazione.
Questi mi fanno fare la visita e i raggi.
.Non potevo essere operato, mi disse il dottore che mi fece la visita richiesta dalla dottoressa, perché era un punto delicato, e avrebbero rischiato di tagliare i tendini.
Mi consigliò di portare la cavigliera e non caricare il piede, sarei dovuto tornare se non fossi più stato in grado di camminare, per operarmi.
Andai con questi documenti dalla dottoressa dell’Asl, ma mi disse che nonostante i problemi c’erano era toppo tardi per denunciare la ditta
Mi recai così, con denuncia e risposta dell’ispettorato all’Asl, medicina del lavoro.
Andai all’ispettorato del lavoro per richiedere il certificato d’ispezione.
Li sollecitai più volte ma non me lo hanno mai fornito.
Dopo circa sei mesi di attesa l’Asl mi rispose che non si poteva giudicare nulla, in quanto non si sapeva come fosse il piede prima e dopo aver lavorato.
Ma come? Prima mi dicono che non si poteva fare niente perché era passato troppo tempo per denunciare il datore di lavoro, e ora questo?
Adesso la mia domanda è: “Chi ci tutela? . Foto prova n 38
Mi trovo con un piede rotto e nessuno mi risponde!”, ne risponderà qualcuno?
Nessuno dava risposte, conosco un gruppo di mala giustiziati come me su face book.
Ci organizziamo ,per portare la nostra protesta a Roma e dimostrare a oltranza finché non ci davano delle spiegazioni in merito, cosi profittai di andare al Ministero di Grazia e Giustizia, con documenti e cercare di sapere perche era tutto fermo il mio processo.
Presento la richiesta e mi dicono che non sapevano se c’è la facevano ad ascoltarmi in giornata ,gi risposi che io aspettavo di fuori e sarei ritornato il giorno seguente .
Dopo un po’ di giorni di indifferenza verso i miei confronti e con tutto ciò che avevo il piede fasciato non fui ricevuto .
Incazzato più che mai scrissi una lettera al presidente della Repubblica e andai a consegnarla direttamente al Quirinale insieme ai documenti che dovevo presentare al Ministero della Giustizia.
Circa dopo 2 settimane dopo mi risponde la segreteria del Presidente , mi viene comunicato di presentare la documentazione e avere risposte dal Consiglio Superiore della Magistratura.
Come consigliato dal Presidente della Repubblica inviai tutti i miei documenti al CSM (Consiglio Superiore Magistratura) e rimasi in attesa su quella richiesta sto ancora attendendo ..
A febbraio vi era una riunione dei mala giustiziati e profittai di andare a Roma così facevo due servizi la riunione e andare al CSM .
Mi presentai in segreteria del Consiglio Superiore della Magistratura chiedendo di parlare con un magistrato responsabile, ma anche questo mi venne negato dicendomi che la pratica sarebbe stata pronta entro la fine di Marzo, ma non specifico di quale anno.
Aspettai per un po’.
Il 4 Aprile del 2011 telefonai per sapere a che punto era la pratica.
Mi chiesero di fare un fax e di inserire il numero della pratica che loro stessi mi fornirono precedentemente per telefono.
Dopo che inviai il fax passò molto tempo, e non avendo risposte decisi di ritornare direttamente alla sede a Roma,anche questa volta non fui ricevuto
Attesi ancora un bel po’ poi feci un ulteriore sollecito.
Sempre nella totale indifferenza decisi di chiedere nuovamente aiuto al Presidente della Repubblica essendo anche li Presidente del CSM.
L’11 Maggio mi risponde nuovamente di fare la richiesta al CSM per avere le risposte (Ma non e lui il capo del CSM?
Perché non la fa lui la domanda?).
A questo punto feci un’ulteriore sollecito al CSM e gli allegai anche la lettera del Presidente.
Non fruttò nulla neanche quest’ulteriore richiesta e decisi di ritornare a Roma sperando di essere ricevuto, questa volta,
Non fu così, spesi soltanto nuovamente soldi per il viaggio, e già non ne avevo.
Scrissi nuovamente al Presidente della Repubblica, ringraziandolo per l’aiuto che non mi aveva dato e per le condizioni in cui ancora riversavo, infatti mi ritrovavo ancora a vivere in un camper, comprato con i pochi soldi, sempre grazie allo Stato.
Non ebbe nemmeno il riguardo di rispondermi. . Foto prova n 39
Sono sempre stato nell’indifferenza di chi dovrebbe tutelarci.
Il 13 Dicembre 2011 cercai di fare un ultimo tentativo. Andai a Brindisi e chiesi il fascicolo trattenuto dal’ispettore Furone e il certificato penale .
Parlai con un magistrato dott. Giuseppe De Matteis e mi disse che per la richiesta dei documenti ci volevano almeno 20 giorni, ma io non potevo fermarmi, perché non ne avevo la possibilità.
Feci così una richiesta per iscritto, così che potessero mandarmi i documenti richiesti via e-mail come consigliato dal Giudice e la consegnai in segreteria e tornai su a Udine.
Mail mai ricevuta. Foto prova n 40
Mi avviso lo stesso giudice che non c’èra bisogno di venire a Brindisi per richiedere documenti, lo potevo fare da dove risiedevo ormai trascorsi 5 anni di residenza , ma cosi non fu a distanza di qualche anno mi negheranno la richiesta a Udine.
Esasperato nessuno mi dava risposte, il 9 Febbraio del 2012 presentai un esposto alla procura della Repubblica di Udine contro lo Stato Italiano per inettitudini delle istituzioni, e Ministero della Sanità
Denunciando di fatto della procura di Brindisi, che non mi aveva fornito i documenti e che non mi rispondeva riguardo la causa degli allagamenti, il CSM perché non mi forniva informazioni e in più denunciai il ministero della sanità, perché, per colpa di dottori e amministrazioni, la mia salute era peggiorata; avevano addirittura falsificato il mio certificato medico riguardo l’epatite C. . Foto prova n 41
I soldi che avevo da parte non durarono in eterno e una volta finiti, il 21 Maggio del 2012, chiesi aiuto al Comune di Cervignano, perché con 160 euro al mese era impossibile vivere, pure abitando in camper.
Erano passati 7 MESI da quando chiesi aiuto!
Sta gente l’aiuto te lo da quando sei morto!
Mi ritrovai a passare ancora un inverno in camper, pregando che non facesse freddo come l’anno precedente.
Mi concessero 6 mesi di sostegno ,dopo 2 mesi si blocco dissero che non avevano soldi, dopo molte discussioni mi anno concesso il resto .
Ritorno a Settembre del 2013 chiedendo almeno per l’inverno di avere la possibilità di una stanza per stare un po’ al cado, perche non o soldi per comprare bombole di gas o altro , quando arriverò a novembre non avrò nulla nemmeno per mangiare .
Mi fa un documento da portare alla Croce Rossa, e mi indica di andare a parlare con un centro ascolto, dice che loro non anno nulla da offrirmi.
Vado alla Croce Rossa gli consegno il modulo a una dirigente che mi aveva dato l’assistente sociale ,dopo 5 minuti torna indietro con un cartone contenente un pacco di riso una bottiglia di olio ,due scatole di pelati uno di fagioli e uno di piselli una fettina di formaggio e una bustina di biscotti, mi fa firmare la ricevuta e mi invita a ritornare tra 2 mesi,non avevo parole da dire in quel momento ma una parolina gentilissima all’assistente sociale l’avrei data volentieri a quella stronza.
Sono stato al centro d’ascolto ricevuto da due brave signore ,gli o detto che mi mandava l’assistente sociale , mi domandano per che cosa .
Gli riferito che al comune non possono aiutarmi, mi anno consigliato la Croce Rossa e voi per aiutarmi a trovare un posticino almeno per questo inverno perche non o la possibilità di poter comprare bombole per scaldarmi , o per mangiare visto che prendo 160€ al mese .
Gli o riferito l’aiuto che o avuto dalla Croce Rossa , ma riguardo un posto per dormire non avevano fatto accenno.
A questo punto esce la sorpresa , mi riferiscono che il Comune gestisce dei monolocali posti dietro la chiesa ,e di tornare da loro, per farmeli assegnare, le o ringraziate e sono andato via .
Torno dalla Zoccolan gli riferisco quello che mi era stato detto ,cosa fa la stronza?
Dice che prima che non sapeva ,poi che erano locali per emergenze ,ma la mia non lo era? Dopo mi dice che deve fare la domanda per vedere se ci sono e per quanto tempo,e che come saprà mi telefona.
Passano due settimane vengo chiamato, mi dice che anno trovato una stanza in un appartamento da condividere, ma arriva la sorpresa!! E a circa 70 km da Cervignano dove io risiedo.
.Andiamo in camera dove dovevo starci io e vedo che era un sacco di temo che non veniva utilizzata, le pareti sporche un armadietto un comodino una rete con materasso immaginate come mi sia sentito, oltre tutto era da condividere con extra comunitari
L ‘indomani alla causa esce la sentenza per i due fratelli che mi avevano venduto l’appartamento nascondendo l’ordinanza del Sindaco e evaso circa 250-000 € di tasse ,ancora non so e lo saprò tra 3 mesi il motivo per aver assolto i due truffatori,immaginate incazza mento che avevo addosso , per la via al ritorno mi telefona il responsabile dell’associazione dell’appartamento se avevo bisogno gli o detto che consegnavo le chiavi non volevo nemmeno quella spese di stanza mi a dato l’indirizzo.
Gli o consegnato le chiavi e sono andato via ,la mia dignità non la butto via così.
Dopo innumerevoli lettere inviate a vari enti istituzionali non avendo risposte.
Il 7 Dicembre del 2012 ho inviato una lettera tramite e-mail a più di 100 persone, tra le quali al Presidente della Repubblica, a tutti i ministri, politi, giornalisti, ecc.
Mi rispose il ministro Fini, della presidenza della Camera, e mi avvisò che aveva girato le informazioni ricevute a chi di dovere e che ci sarebbe stata un’interrogazione parlamentare, ma ancora attendo inutilmente. Foto prova n 42
Era solo per il voto ? visto che si doveva andare a votare dopo un po’ di mesi?
Agli inizi del 2012 presentai alla procura di Udine una nuova domanda per il 355 CPP.
Lo ritirai il 5 Maggio.
In questo documento risultavano due fascicoli: uno chiuso, parte lesa ignota con art (art.590, lesioni personali colpose, riguardo l’incidente alla caviglia) e uno in attesa di risposta, parte lesa ignota art.328 (rifiuto di atti d’ufficio riguardosa documentazione che avevo richiesto).
Com’è possibile che risulti ignoto?
Successe, che sempre più infuriato, feci un’altra denuncia alla Corte dei Conti di Bari, per i danni degli allagamenti di Mesagne.
Per tutti i soldi che avevano sperperato invece di fare i lavori dovuti, mai saputo che fine a fatto quella mia denuncia ,credo stia dormendo in qualche cassetto
In più mandai un’altra lettera al CSM, per sapere che fine avessero fatto i documenti richiesti da me da ormai 3 anni.
Ormai incazzato cominciai a scrivere a tutti
Il 3 Luglio del 2013 finalmente mi rispose il CSM che non potevano valutare il merito dei provvedimenti giurisdizionali pronunciati dai magistrati, dunque non c’erano provvedimenti di loro competenza da adottare.
Mi chiedo a cosa serve il CSM a questo punto !! ,visto che tutti non danno risposta chi è che ci tutela questa e la domanda ?
A Febbraio, 2013, ho chiesto il documento 335 CPP alla procura di Udine per conoscere chi era il magistrato che portava avanti la procedura degli allagamenti di Mesagne.
Come mi indicò il magistrato di Brindisi Giuseppe De Matteis non dovevo più andare giù.
il 1 Marzo ho inviato un ennesimo esposto alla Procura di Brindisi a tutti i responsabili e per conoscenza, anche alla procura di Udine. Foto prova n 42
Non ho comunque ricevuto nulla, sempre nell’indifferenza della mia persona.
Dopo poche settimane mi hanno contattato degli amici da Mesagne e mi hanno avvisato che era uscito un articolo sul giornale riguardo gli allagamenti.
Con grande piacere vidi che si stava muovendo qualcosa, ma dopo aver letto l’articolo sono rimasto sbalordito.
Leggo questo: Il tribunale di Mesagne, giudice la dott.ssa Gabriella Del Mastro, ha dichiarato la responsabilità concorrente e solidale, del Comune di Mesagne, dell’Anas e della Provincia, nella causazione dell’alluvione verificatosi la sera del 26 novembre del 2003 e li ha condannati al pagamento in solido a favore dei cittadini che subirono ingenti danni. Per questa stessa vicenda pende un giudizio penale nei confronti di tutta la giunta guidata dall’allora sindaco Damiano Franco, di Giovanni Polito, legale responsabile del Consorzio di Bonifica dell’Arneo, di Michele Francese, responsabile dell’Anas, di Nicola Frugis, Presidente dell’Amministrazione provinciale e di tutti i progettisti ed ingegneri che diressero i lavori di adeguamento della condotta per le acque meteoriche situata sotto la strada provinciale per S. Vito dei Normanni.
Ma di tutte le altre perche non ne a parlato comprese quelle situate nella mia zona
Il comune, l’ANAS, e la Provincia erano state condannate e dovevano risarcire i danni ai cittadini che avevano subito gli allagamenti, questi tranne me .
Com’è possibile che un processo civile sia cominciato nel 2007 quando presentai i documenti richiesti e fu riaperto il caso sia finito prima di quello penale presentato nel 2003, del quale non si hanno ancora notizie?
L’avvocato Francesco. Morgese. all’inizio ci doveva tutelare tutti e 125, ma invece di portarci davanti al tribunale civile, ci portò al penale, perche?.
Perché, questo processo (” non sa da fare” )?
Nel 2007 si tentò di archiviare il caso, ma io pronto lo feci riaprire.
A questo punto il figlio di Francesco. Morgese. prese in tutela solo un po’ di persone, amici, tra le 125 e le portò questa volta davanti al civile e gli fece vincere la causa.
Ancora più infuriato, il 9 Aprile, ho inviato una raccomandata al Giudice De Mastro che presenziò la causa, per metterlo a conoscenza della mia storia, e per avere notizie in merito al processo penale.
Non ho comunque mai avuto notizie, del resto noi non contiamo nulla per loro.
Il 24 ottobre arriva la ciliegina sulla torta a , cercavo sul web la notizia degli allagamenti del 2003, quando vedo un articolo che mi a lasciato a bocca aperta ,e se prima ero nero adesso peggio del carbone.
Il Gip Maurizio Saso del tribunale di brindisi commenta “ la responsabilità non e dimostrabile e di carattere di eccezionalità dell’evento del’allagamento del 2003,per cui vengono assolti gli amministratori” tutto questo per 10 anni di indagini arrivare a queste conclusioni.
Carta e penna e altre raccomandate una alla Procura di brindisi e una al CSM,per conoscenza ,il 27-9-2013 e o chiesto di rivedere il caso,ancora senza una risposta .
O invito una mail al mio legale giù ,o provato a telefonarli ma ancora nulla da 10 giorni, invio anche una raccomandata il 29-10 ancora nessuna risposta
Mi sono arrivati documenti dall’ANAS e non so come fare o cosa fare.
Invio una mail all’associazione dell’ordine degli avvocati per denunciare cosa mi accadeva e di tutelarmi come possono visto che sto a Udine e non posso andare su e giù per mancanza di soldi
Mi rispondono che vogliono delle prove le invio e attendo , nel tra tempo invio un’altra raccomandata il 7-11-2013 alla mia amica all’avvocato Sandra , ancora senza risposta , o l’avviso di ricevuta raccomandata datata il 12-11-2013.
Mi arriva una mail del’associazione del’ordine degli avvocati dove mi invitano a trovarmi un avvocato per procedere in quanto loro non possono far nulla . Foto prova n43
Il 19 -11 o un udienza e dopo valuterò di partire per andare giù , a vedere che succede e se anno archiviato tutto e non vogliono riaprire il processo a questo punto sarò io a chiederli direttamente agli interessati.
Sono sceso a Mesagne passando da Roma per parlare con il responsabile dell’ANAS, mi anno riferito che sono quelli di Bari cosi mi son fermato a Bari .
Qua mi veniva riferito che non anno ricevuto documenti di riscontro da parte di nessuno come richiesta di danni ,ne dall’ava Marina Leo ne dagli avvocati che portavano avanti la procedura , , o mandato loro una raccomandata che me lo mettessero per iscritto ,ma non lo anno fatto nel fra tempo o avuto modo di trovare le ricevute di Marina Leo
Il 2-12-2013 mi sono presentato allo studio di Sandra di Monte ,non o avuto risposte forse non era in studio, cosi mi son recato a casa dei suoi gli o detto di mettersi in contatto mi anno assicurato che al rientro mi avrebbe telefonato, ma cosi non e stato.
Son passati due giorni non avendo risposte mi son rivolto in commissariato per cercare un modo come contattare l’avvocato che portava avanti la mia procedura perche non sapevo il suo nome avevo firmato la delega che mi fu inviata ma non mi feci la fotocopia , mi anno riferito al commissariato che insieme a Sandra Di Monte vi era Messere di Torre Santa Susanna, la sera seguente sono andato al suo ufficio e o dovuto aspettare fino a sera .
Verso le 16 del pomeriggio mentre attendevo a telefonato Sandra di Monte scusandosi di quello che stava succedendo ,o chiesto chi aveva i documenti a risposto l’avvocato Messere o vuoi che ti li spedisca io ,gli o risposto che ero sotto lo studio dell’avvocato,e aspettavo che aprisse lo studio .
Aperto lo studio sono entrato ,poco dopo e uscito l’avvocato mi a chiesto cosa avessi bisogno o risposto sono Dimastrodonato Angelo la persona che a firmatola delega a lei tramite Sandra di Monte ,mi a fatto attendere, vi era un’altra persona,e dopo sono entrato O chiesto cosa fosse successo e perche non ricevevo notizie , si e scusato e dopo mi a riferito che avrebbe trovato una soluzione mi a dato il suo numero dicendo di telefonare il martedì della settimana seguente .
Il martedì o chiamato mi a risposto che non gli avevano portato il fascicolo e di pazientare qualche giorno .
La sera del venerdì ritelefono ma capisco che la segretaria mi mente ,prima mi passa l’ufficio e dopo mi dice che l’avvocato non c’è e non sa quando torna ,le riferisco che li telefono il lunedì per sapere qualcosa .
Lunedì 16-12-1013 sono stato in Procura a Brindisi o chiesto di aprire il fascicolo e fare delle copie, son rimasto meravigliato nel vedere che vi erano solo 3 documenti riguardo me , la richiesta di archiviazione due la mia risposta tre il mandato dell’ avv. Messere .
Le prove sono state presentate? Se si dove sono finite .
Lunedì sera o ritelefonato e rifà la stessa procedura prima passa la telefonata e dopo a detto che non c’è e non sa cosa dire .
Ha questo punto non vado oltre ,non mi piace essere preso in giro.
Avevano un mandato per tutelarmi e di tenermi a conoscenza di quello che avveniva invece non mi anno tenuto informato e facendo passare del tempo per potermi avvalere del diritto di opposizione alla richiesta di archiviazione .
Chiedo
Attraverso la documentazione che le o inviato di potermi tutelare come dovuto per legge , non o soldi per poter pagare un avvocato , non so se mi spetta un patrocinio ,o sempre avuto fiducia in chi mi doveva tutelare ,spero che si possa appellare all’archiviazione del Giudice Maurizio Saso , o trovare un sistema per aver giustizia ,di rivedere le prove inviate e farmi riavere la mia dignità più volte calpestata sono 25 anni di inferno che sto vivendo e spero di riuscire fuori.
Se si sarebbero presi i provvedimenti subito sarei ancora in casa mia con la mia famigli e i miei figli non avrei passato tutto quello che o descritto .
Credo di aver diritto anche io di vivere quel po’ in serenità e rifarmi una nuova vita, non e possibile che per colpa degli altri debba pagare io .
Sono a Mesagne non o soldi per ritornare a Udine e finche non avrò una risposta certa non mi muovo di qua .
La ringrazio fin da desso per quello che potrà fare per il bene della Giustizia e darmi la possibilità di crederci ancora .
Allego un fascicolo denuncia di 36 pagine
Allego un fascicolo di 128 pagine come prova alle mie dichiarazioni
Un video
Il sottoscritto chiede inoltre di essere informati ex art. 406, III° comma C.P.P., di ogni eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari. Chiede infine di essere avvisato, ex art. 408 II° comma C.P.P. di un’eventuale richiesta di archiviazione.
Firma Dimastrodonato Angelo
Data 19-12-2013
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